Sant'Ippolito, Martina morta in casa dell'amico: caccia al pusher della droga killer. Sequestrato il cellulare dell'operaio

Sant'Ippolito, Maria Carlotta morta in casa dell'amico: caccia al pusher della droga killer. Sequestrato il cellulare dell'operaio
Sant'Ippolito, Maria Carlotta morta in casa dell'amico: caccia al pusher della droga killer. Sequestrato il cellulare dell'operaio
di Roberto Giungi
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Sabato 12 Agosto 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 07:24

SANT’IPPOLITO - Rinviata a oggi l’autopsia sul corpo di Martina Carlotta Bianchi. La priorità per gli inquirenti è stabilire chi abbia venduto la droga alla giovane. Intanto il 42enne M.A., operaio di origini pugliesi e affittuario della casa dove è morta la donna, non è indagato. Di certo gli è stato solo sequestrato il cellulare.

Martina era sua ospite da due giorni.

L’avvocato Salvatore Asole ha sottolineato che qualsiasi provvedimento a suo carico del suo assistito sarebbe già scattato a prescindere dall’esito dell’autopsia che, a suo parere, non potrà che confermare quanto ipotizzato dal primo momento. Il 42enne ha precedenti legati al mondo dello spaccio e della tossicodipendenza. Aveva allertato il 118 e cercato di praticare il massaggio cardiaco sulla donna seguendo le indicazioni che gli operatori gli davano per telefono. Si era subito reso conto che il corpo della 37enne era ormai freddo. Si dichiarava estraneo a quanto successo per non aver fornito alcuna sostanza a Martina. Erano andati a dormire la sera prima nello stesso letto. Non si era accorto di nulla. Quando si è svegliato ha trovato vuoto il posto accanto a lui. Quando sono arrivati i soccorritori del 118 non hanno potuto fare altro che decretare la morte di Martina. A Pian di Rose sono arrivati anche i carabinieri di Fano e Fossombrone che stanno svolgendo le indagini. La Scientifica ha effettuato i primi rilievi sia nell’abitazione che sul corpo della donna. Secondo il medico legale il decesso è avvenuto per un arresto cardiocircolatorio probabilmente causato da un’overdose di droga e farmaci. Irene Lilliu, pm del Tribunale di Urbino che coordina le indagini, ha disposto l’autopsia che si svolge questa mattina per dare risposte certe alle cause della morte. Il corpo della giovane donna è stato composto all’obitorio del Santa Croce. Sconcerto e sconforto a Fossombrone dove Martina Carlotta era conosciuta anche per aver gestito, insieme ai suoi fratelli, il ristorantino Guidobaldo la cui sede s’affaccia sul giardino pensile della Corte Alta. Un posto caratteristico così come la cucina Martina aperto nel 2015 e chiuso nell’anno del Covid per poi passare a una nuova gestione. Martina aveva frequentato l’istituto Alberghiero di Pesaro, perfezionandosi all’Alma, scuola professionale di cucina italiana, studiando infine Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione. 

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