Sant'Ippolito, entra in cucina e trova l'amica Martina Bianchi senza vita: giallo sulla morte della 37enne, oggi l'autopsia

La casa dove è stata ritrovata la donna senza vita
La casa dove è stata ritrovata la donna senza vita
di Silvia Sinibaldi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Agosto 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 07:59

SANT’IPPOLITO - L’ha trovata un amico, ieri mattina intorno alle 8: riversa sul pavimento della cucina nella casa dove Martina Carlotta Bianchi, 37 anni di Fossombrone, era ospite da un paio di giorni. L’amico, un 42enne di origini pugliesi, che abita nella casa in piena campagna a Pian di Rose, frazione di Sant’Ippolito ha tentato subito di soccorrerla.


Il soccorso


Ha eseguito i primi tentativi di rianimazione su indicazione via telefono degli operatori del 118 che lui stesso aveva allertato. Ma si è reso subito conto che non c’era più nulla da fare. Quando sono arrivati i soccorritori del 118 non hanno potuto fare altro che decretarne la morte. A Pian di Rose sono arrivati anche i carabinieri di Fano e Fossombrone che stanno svolgendo le indagini. 
La Scientifica ha effettuato i primi rilievi sia nell’abitazione che sul corpo della donna.

Secondo il medico legale la morte è avvenuta per un arresto cardiocircolatorio probabilmente causato da un’overdose di droga e farmaci. Irene Lilliu, pm del Tribunale di Urbino che coordina le indagini, ha subito disposto l’autopsia che potrebbe essere effettuata oggi, per dare risposte certe alle cause del decesso. Il corpo della giovane donna è stato composto all’obitorio del Santa Croce. 


L’avvio delle indagini


Il 42enne è stato invece condotto nella caserma dei carabinieri di Fossombrone per essere ascoltato e raccontare i fatti accaduti ieri mattina. La priorità per gli inquirenti è stabilire chi abbia venduto la droga alla giovane. 
Le dichiarazioni
L’uomo che ospitava Martina ha un passato legato al mondo della tossicodipendenza, particolare che rende delicata la sua posizione, anche se nessuna accusa è stata ancora formalizzata a suo carico. Ai carabinieri ha detto fin dal primo istante, come ha riferito il suo avvocato Salvatore Asole, di essere assolutamente estraneo a quanto accaduto. Ha ribadito di non aver fornito alcuna sostanza alla ragazza. Al momento non risulta indagato.
Lo choc
Sconcerto e sconforto a Fossombrone dove Martina Carlotta era conosciuta e benvoluta anche per aver gestito, insieme ai suoi fratelli, il ristorantino Guidobaldo la cui sede s’affaccia sul giardino pensile della Corte Alta. Un posto caratteristico così come la cucina Martina: aperto nel 2015 è stato chiuso nell’anno del Covid per poi passare a una nuova gestione. Martina aveva frequentato l’istituto Alberghiero di Pesaro, perfezionandosi all’Alma, scuola professionale di cucina italiana, studiando infine Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione. Sulla sua bacheca Facebook l’immagine di copertina recita: «Come se la vita volesse vedere fino a che punti resisti». Quasi un presagio.

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