Omicidio di Fossombrone, uccise la cognata Marina Luzi: per il perito Andrea Marchionni era infermo di mente. La parte civile: «Sconcertante»

Omicidio di Fossombrone, uccise la cognata: per il perito Andrea Marchionni era infermo di mente. La parte civile: «Sconcertante». Nella foto Andrea Marchionni mentre, nel luglio scorso, veniva accompagnato in tribunale per l'interrogatorio
Omicidio di Fossombrone, uccise la cognata: per il perito Andrea Marchionni era infermo di mente. La parte civile: «Sconcertante». Nella foto Andrea Marchionni mentre, nel luglio scorso, veniva accompagnato in tribunale per l'interrogatorio
di Luigi Benelli
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Giovedì 9 Novembre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15:10

URBINOOmicidio di Fossombrone, Andrea Marchionni giudicato incapace di intendere e di volere. La pubblico ministero ieri ha richiesto il trasferimento dal carcere a una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza per casi psichiatrici (Rems).
 

Il caso riguarda l’omicidio di Marina Luzi, la 39enne di Fossombrone, mamma di una bambina di poco più di due anni che il 25 luglio è stata uccisa a sangue freddo sull’uscio di casa dal cognato Andrea Marchionni, 47 anni, falegname.

Diede la pistola ai carabinieri

Poco dopo l’uomo è andato a costituirsi alla stazione dei carabinieri di Fossombrone consegnando la Beretta regolarmente detenuta per attività sportive e limitandosi laconicamente a rivelare di avere ucciso una donna.

Ieri il deposito della perizia psichiatrica e la risposta ai quesiti davanti alla giudice per le indagini preliminari di Urbino. Una perizia richiesta dal tribunale, viste le dichiarazioni rese in interrogatorio e consegnate ai carabinieri in un suo scritto.

Il delirio nell'interrogatorio

«La massoneria è coinvolta nella vicenda Covid e il vaccino contiene sostanze dannose per la salute, dispositivi elettronici talmente piccoli da non essere visti ad occhio nudo (nanotecnologia) e che Marina Luzi assieme ad altre persone hanno operato per contagiarmi e procurarmi danni fisici con questi dispositivi che sono a tutti gli effetti armi biologiche».

Un delirio che lo ha portato a convincersi di essere perseguitato dalla cognata - un complotto riguardante non solo il Covid e i vaccini ma anche i rischi derivati dal 5G - a tal punto da avere maturato il piano del suo omicidio nella villetta bifamiliare in via Pirandello. Un'esecuzione vera e propria quella di Marina Luzi. «Ho mirato alla testa per non farla soffrire», aveva detto alla gip Francesca D’Orazio.

«Schizofrenico paranoide»

Il perito Luigi Berloni, psicopatologo forense, ha risposto al quesito. In sintesi Marchionni era del tutto incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Sarebbe affetto da «schizofrenia paranoide» e da «psicosi delirante». Una patologia che sarebbe insorta due anni prima, dai tempi del Covid, con effetti «deliranti e allucinatori». Le sue convinzioni deliranti erano che la massoneria aveva diffuso il contagio del Covid e che lui stesso avrebbe subìto una tortura.

L’omicidio sarebbe stata la «soluzione per eliminare il persecutore». A guidarlo i «demoni nella sua testa». Un omicidio che avrebbe commesso con «intenzionalità, lucidità e freddezza». Ma «senza comprensione della realtà». Per cui sarebbe stato «del tutto incapace di intendere e di volere al momento del fatto».

Resta la pericolosità sociale

Per il perito resta ferma l’elevata pericolosità sociale di Marchionni. In conseguenza di ciò la pm Simonetta Catani ha richiesto la modifica della misura cautelare con il passaggio dal carcere di Villa Fastiggi a una Rems per malati psichiatrici. Toccherà alla gip la decisione. L’avvocata Elena Fabbri tutela il compagno della vittima e della figlia.

L’avvocato Francesco Coli assiste la sorella e la madre di Marina. «I familiari sono sbigottiti – spiega Coli –: è un giudizio che sconcerta, il perito afferma per primo l’infermità mentale del soggetto di cui nessuno in famiglia si è accorto per anni e dopo che la Questura ha rilasciato il porto d’armi non troppo tempo fa, cosa che presuppone dei requisiti. Siamo sconcertati».

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