Impresa familiare dello spaccio, una marea di cocaina da Napoli a Mondolfo: la droga viaggiava tra i giocattoli dei bambini

Impresa familiare dello spaccio, una marea di cocaina da Napoli a Mondolfo: la droga viaggiava tra i giocattoli dei bambini
Impresa familiare dello spaccio, una marea di cocaina da Napoli a Mondolfo: la droga viaggiava tra i giocattoli dei bambini
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Martedì 26 Settembre 2023, 15:55 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 06:56

MAROTTA - Banda di trafficanti di cocaina sgominata dalla guardia di Finanza di Pesaro in collaborazione con i carabaninieri . Le ingenti partite di cocaina provenienti dal Napoletano e destinate alle Marche erano nascoste nascoste tra gli effetti personali e i giocattoli di di bambini in viaggio in auto con i loro genitori. Bambini, tra l'altro, spesso testimoni di operazioni di taglio e frazionamento dello stupefacente, tanto che in un'occasione si era temuto che uno di loro avesse ingerito una dose che si trovava sul tavolo della cucina. Il centro operativo della banda era a Mondolfo.

Durante un controllo estrae dagli slip la droga, scatta la denuncia

Diciassette le persone coinvolte a vario titolo, spesso imparentate tra loro, di cui 11 colpite da misure restrittive, eseguiti sequestri di droga (con l'ausilio di unità cinofile), denaro contante e veicoli. Durante l'operazione "Affari di famiglia" i militari dei Comandi provinciali di Guardia di finanza e dei carabinieri di Pesaro Urbino, coadiuvati da colleghi di Torre Annunciata (Napoli), hanno dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip di Pesaro: custodia cautelare in carcere per 9 persone, per 2 divieto o obbligo di dimora nella provincia di Pesaro Urbino. Sono quasi tutti originari del Napoletano, indagati per reati legati alla droga, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Lo stupefacente, fornito da ambienti criminali di Torre Annunziata, veniva trasportato a Marotta, poi tagliato e frazionato in dosi e ceduto al dettaglio. Un'attività gestita come un'impresa familiare e quasi monopolistica: a dirigerla un pregiudicato napoletano, residente nella provincia di Pesaro Urbino, che benché detenuto in carcere per reati di droga, riusciva a impartire disposizioni ai suoi familiari e alla sua compagna. Nel solo periodo d'indagine sono stati movimentati circa 5 chilogrammi di cocaina, con frequenza di approvvigionamento di 500 grammi ogni 15 giorni.

È stato anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di un’autovettura e di un motoveicolo, nonché della somma pari a 81.000 euro, costituenti rispettivamente i mezzi di trasporto stabilmente utilizzati per l’attività illecita e gli importi complessivamente movimentati nel periodo di interesse, pur a fronte della completa assenza di lecite fonti di reddito.

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