Omicidio stradale, vittima un bengalese di 23 anni: lavorava nella nautica a Monte Porzio. La donna arrestata torna libera

Omicidio stradale, vittima un bengalese di 23 anni: lavorava nella nautica a Monte Porzio. La donna arrestata torna libera. Nella foto i soccorsi e, nel riquadro, Mia Md Junaid
Omicidio stradale, vittima un bengalese di 23 anni: lavorava nella nautica a Monte Porzio. La donna arrestata torna libera. Nella foto i soccorsi e, nel riquadro, Mia Md Junaid
di Luigi Benelli
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Martedì 26 Settembre 2023, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 14:01

MONDOLFO E’ morto ieri mattina in ospedale a Pesaro Mia Md Junaid, il 23enne del Bangladesh investito sabato notte da un’auto guidata da una 42enne di origini cubane. Ieri mattina si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto della donna, Magaly Montesino Mayor: la sua posizione che si aggrava pesantemente.

L’accusa sabato era quella di lesioni stradali gravissime e omissione di soccorso ma ieri il capo di imputazione si è tramutato in omicidio stradale aggravato dalla fuga. Si attendono i risultati dell’esame del sangue svolto sabato notte all’ospedale di Fano e si potrebbe configurare anche la guida in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol. 

Lo choc in udienza

Quella della morte del ragazzo è una notizia che la donna ha appreso in udienza, scoppiando in lacrime e andando sotto shock. Tanto che l’avvocato difensore Matteo Mattioli ha chiesto l’interruzione dell’esame dell’indagata, che avrebbe detto di non aver visto nulla.

L’incidente è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato alle 00,15 quando la Ford Focus grigia stava percorrendo la provinciale Cesanense 424 in direzione di Mondolfo. La donna stava tornando a casa. In direzione opposta camminavano i due pedoni, residenti a Marotta, proprio per vedere i veicoli che sopraggiungevano.

Nonostante questa cautela è avvenuto l’investimento dei ragazzi del Bangladesh, uno di 23 anni Mia Junaid e l’altro di 29 anni. I due sono rovinati a terra con pesanti conseguenze. Erano stati portati d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Ma il 23enne, con gravi ematomi alla testa, trasferito sabato mattina a Pesaro, non ce l’ha fatta. 

L’omissione di soccorso


La donna non si è fermata per prestare soccorso.

Sulla strada transitava un altro conducente che ha visto i feriti e ha dato subito l’allarme all’ambulanza e alle forze dell’ordine. Un teste chiave che ha visto l’auto della donna fuggire. I carabinieri della stazione di Mondolfo, assieme ai militari di Monte Porzio, si sono messi alla ricerca dell’auto.

La donna, una volta rientrata a casa, ha parlato del fatto con il marito, che alla vista delle lesioni alla vettura ha chiamato i carabinieri. La donna era in uno stato di agitazione ed è stata condotta con l’ambulanza del 118 al pronto soccorso di Fano.

Sul luogo dell’incidente erano state trovate due parti della carrozzeria, che hanno consentito di identificare quella Ford Focus come il veicolo dell’investimento, anche per via di altre ammaccature. Il mezzo è stato sequestrato e la donna messa agli arresti domiciliari. L’esito degli accertamenti sull’eventuale stato di alterazione psicofisica della conducente per assunzione di alcol è atteso a ore.

La giudice Antonella Marrone ha convalidato l’arresto e rimesso in libertà la donna. L’avvocato Mattioli ha chiesto e ottenuto la revoca della misura cautelare per l’impossibilità di reiterazione del reato.

Lavorava nella nautica

Mia Md Junaid, 23 anni del Bangladesh, era residente a Marotta, ma domiciliato a Trecastelli. Lavorava come operaio in una ditta di cantieristica navale, la “Nautica Thor srl” di Monte Porzio. A Pergola aveva un cugino, quasi coetaneo. I genitori invece vivono in Bangladesh e, dopo aver saputo la terribile notizia, hanno chiesto il rimpatrio della salma. Il pm, prima dell’autorizzazione, potrebbe disporre l’autopsia o più probabilmente la ricognizione cadaverica. Potrebbe volerci qualche giorno per la restituzione della salma, prima che la salma possa tornare in Bangladesh.

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