Castelfidardo, Francesca Pigini spiega il successo delle vendite di fisarmoniche: «È l’onda lunga post Covid. C’è tanta voglia di musica»

Pigini spiega il successo delle vendite di fisarmoniche: «È l’onda lunga post Covid. C’è tanta voglia di musica»
Pigini spiega il successo delle vendite di fisarmoniche: «È l’onda lunga post Covid. C’è tanta voglia di musica»
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Novembre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 08:27
Lo studio di Intesa Sanpaolo registra che l’export del distretto degli strumenti musicali di Castelfidardo, di cui Pigini Fisarmoniche fa parte, è cresciuto del 15% in un anno. 
Francesca Pigini, responsabile marketing e sviluppo creativo, come lo interpreta?
«Il dato dimostra che l’interesse per lo strumento musicale ha tenuto botta rispetto a tanti altri prodotti manifatturieri e che il mercato della fisarmonica, dopo decenni dove è stato abbastanza stabile, è vitale, vivace, positivo con margini di crescita». 


Come interpreta le crescite diffuse verso Stati Uniti, Germania, Svezia, Francia, Hong Kong e Regno Unito, i balzi in Portogallo ed Emirati Arabi Uniti e le contrazioni in Cina, Tunisia e Paesi Bassi? 
«Per la Cina, frenano molto i dazi. Per gli altri paesi, il fatto che operiamo in una nicchia di mercato e che la fisarmonica non è uno strumento elettronico. Chi ha scelto di fare magazzino influenza i numeri dell’export ed è anche una risposta all’onda lunga del Covid che ha generato la voglia di fare musica. Ma oggi dobbiamo tenere a mente la situazione economica e geopolitica».


Ossia?
«Al Cremona Musica International Exhibitions, a fine settembre, è emerso che paesi come la Germania, la Polonia stanno attraversando difficoltà socioeconomiche e in aree anche importanti per la musica, come i Balcani, il costo e il peso delle guerre sta condizionando i teatri, l’arte della musica. Il che impone ancora di più che l’approccio ai futuri musicisti deve essere diverso».


Può spiegare?
«Dobbiamo seminare l’amore per l’arte e coltivare la nuova giovinezza della fisarmonica.

Per merito della caparbietà tipica dei marchigiani che non hanno mai smesso di produrlo, questo strumento è sempre presente nella musica popolare ma, per merito del lavoro dell’amministrazione comunale di Castelfidardo, è entrato, da quasi trent’anni, nei Conservatori, nei licei musicali e nei corsi musicali delle scuole medie. Il che ha portato compositori di musica contemporanea a scrivere per questo strumento e a farlo uscire dai confini della musica tradizionale».


Cosa suggerisce …
«Diffondere la cultura di questo strumento poliedrico. Lavorare per renderlo trendy. In azienda, abbiamo all’ingresso una fisarmonica e la frase: “Prendimi e suonami, non è mai troppo tardi per imparare”».


Ma la fisarmonica cosa rappresenta per le Marche?
«E’ un ambasciatore della regione. Castelfidardo è riconosciuta come la Patria della fisarmonica e per lo straordinario lavoro artigianale. Il distretto ha un suo peso economico ma richiede anche da parte delle imprese grandi acrobazie. Pigini produce più di 80 modelli differenti per bambini, amatori, concertisti. Pezzi unici e personalizzati che richiedono manodopera specializzata. La nostra azienda è al passo costantemente con le innovazioni dello strumento e con il progresso tecnologico ma alla base rimane la manualità degli artigiani.


Quindi?
«Il prodotto richiede tante competenze. Noi, in tutto, siamo una cinquantina ma ci preoccupa il ricambio. La legge dovrebbe consentire ai ragazzi di lavorare in azienda per farli appassionare al lavoro manifatturiero». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA