ANCONA Battuta d’arresto per la maxi gara da oltre 110 milioni di euro che dovrebbe dare un nuovo volto alla nostra edilizia sanitaria. I decreti per dare il via agli appalti sono stati pubblicati a fine anno e riguardano il restyling degli ospedali di Pergola e Cagli, e la realizzazione delle quattro palazzine per le emergenze nei nosocomi di Urbino, Fano, Senigallia e Civitanova Marche. Ma ieri è arrivata la richiesta di un time out da parte della Suam, la stazione unica appaltante delle Marche.
Il documento
Con decreto dirigenziale firmato ieri, si chiede di «sospendere in autotutela le procedure pubbliche al fine di svolgere approfondimenti istruttori di natura tecnico-giuridica, alla luce di una necessaria rivisitazione degli atti di gara da compiersi in virtù della nuova disciplina normativa applicabile dal 1 gennaio 2024».
La decisione
Posto che voler avere le carte in regola è sempre cosa buona e giusta, l’elemento che si fatica a comprendere è la ragione per la quale si sia deciso di partire con le gare a fine 2023, sapendo che dal 1° gennaio 2024 sarebbero potute cambiare le carte in tavola. «Abbiamo preferito stare nei tempi giusti per la pubblicazione - è sempre l’architetto Goffi a illustrare i motivi della decisione -: per i finanziamenti era meglio avviare la gara entro la fine dell’anno, altrimenti sarebbero slittati in avanti. Ora invece, appena arriva l’ok dal Ministero, possiamo subito ripartire». E si spera in tempi brevi. Anche perché si tratta di un pacchetto non indifferente di risorse, oltre al fatto che avrà un impatto positivo sull’edilizia ospedaliera e dunque sulla salute dei cittadini. Partendo da quello che intercetta più risorse: l’ospedale di Pergola, con un appalto dal valore di 30.104.468 euro.
Un restyling nato dalla necessità di recuperare oltre il 50% del presidio ospedaliero, inutilizzabile perché oggetto di lavori di ristrutturazione iniziati nel 2018 e mai completati perché non finanziati. Restando nel Pesarese, c’è anche l’ospedale di comunità di Cagli (appalto da 12.358.445 euro) che intercetta i fondi del Pnrr: il presidio sarà costituito da tre blocchi e godrà di un potenziamento non indifferente delle specialistiche, da quelle ambulatoriali alla rete dell’emergenza-urgenza. C’è poi il pacchetto delle quattro palazzine dell’emergenza da rifare o riqualificare. Partendo da Nord, troviamo quella del Santa Maria della Misericordia di Urbino (appalto da 16.514.192 euro), la realizzazione della palazzina per le emergenze del Santa Croce di Fano (16.514.192 euro), l’appalto da 20.025.112 euro per la palazzina emergenze dell’ospedale Principe di Piemonte di Senigallia e quello da 16.920.169 euro per il progetto della palazzina delle emergenze all’ospedale di Civitanova. L’upgrade di un settore cruciale degli ospedali, quello delle urgenze, atteso da anni e che ora dovrà attendere ancora un po’. Poco, stando alle stime della Regione. Ai cittadini non resta che sperare sia vero.