Niente tagli alla Camera di commercio delle Marche: si spiana la strada al Sabatini bis

Passa alla Camera un emendamento di Baldelli per mantenere a 30 il consiglio, unico caso in Italia

Niente tagli alla Camera di commercio delle Marche: si spiana la strada al Sabatini bis
Niente tagli alla Camera di commercio delle Marche: si spiana la strada al Sabatini bis
di Martina Marinangeli
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Domenica 18 Febbraio 2024, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12:03

ANCONA - Una deroga ad hoc per la Camera di commercio delle Marche, che si appresta a diventare un unicum a livello nazionale. Nei giorni scorsi è passato alla Camera un emendamento al Milleproroghe del deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli che garantisce al nostro ente camerale il permanere dello status quo.

La norma

Secondo la legge che disciplina le Camere di commercio, infatti, il consiglio può avere fino a 30 membri al primo mandato, per poi essere ridotto a 22.

Tuttavia, «in considerazione della complessità territoriale risultante dall’accorpamento di cinque circoscrizioni territoriali preesistenti» e «per garantire la più ampia partecipazione dei settori imprenditoriali delle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016», l’emendamento Baldelli ha proposto di prorogare la composizione del consiglio a 30 membri e della giunta a 9 per il secondo mandato. «Questo non comporterebbe nuovi costi per la finanza pubblica - si legge nel testo - poiché il budget delle Camere di commercio è stabilito in base alla loro dimensione economica e patrimoniale, indipendentemente dal numero di membri». La Camera di commercio delle Marche è l'unica camera regionale in Italia nata (nel 2016) dalla fusione di cinque circoscrizioni territoriali. Ridurre il numero di membri del consiglio avrebbe reso obiettivamente molto complesso rappresentare tutte le province.

Sia il governatore Francesco Acquaroli che l’attuale presidente della Camera di commercio Gino Sabatini si sono spesi molto con il Governo per riuscire a centrare l’obiettivo della deroga e ora, con l’approvazione dell’emendamento di Baldelli, è stato fatto il primo importante passo in questo senso. «Abbiamo esteso per altri due mandati il regime transitorio - esulta il deputato di FdI -. Un ottimo risultato: vengono risolte così problematiche di tipo gestionale e amministrativo e si assicura, soprattutto, una rappresentanza adeguata dei territori che hanno esigenze particolari dal momento che alcuni di questi sono stati coinvolti nei terremoti del 2009 e del 2016». Un passaggio, questo della deroga, non solo formale ma sostanziale: superato lo scoglio, infatti, adesso ci si può concentrare sul rinnovo dei vertici. Il mandato del consiglio e del suo presidente è scaduto il 31 ottobre (dopo 5 anni in carica) e le procedure per i passaggio di testimone sono state completate a settembre, La passa è finita poi nel campo della Regione n, che deve fare un decreto con il quale, in base ai dati ricevuti dalle varie associazioni di categoria, stabilisce la suddivisione dei seggi all’interno del cda.

Gli step

Un passaggio finito in stallo nell’attesa della deroga di cui sopra, ma adesso non dovrebbero esserci più ostacoli alla riconferma di Gino Sabatini: le associazioni di categoria hanno infatti raggiunto un accordo di massima sul suo nome, e la Regione non farà un’entrata a gamba tesa su questa decisione. Al netto di inciampi e cambi last minute, la strada è segnata. Manca solo l’ufficialità.

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