Città più care d’Italia, la classifica: da Venezia a Napoli e Milano. Roma fuori dalla top ten. Ecco come vanno le Marche

Nella classifica dell'Unione nazionale consumatori Venezia e il Veneto le più onerose, Aosta e Valle D'Aosta le più convenienti

Quali sono le città più care d'Italia? La classifica dell'Unione nazionale consumatori
Quali sono le città più care d'Italia? La classifica dell'Unione nazionale consumatori
4 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Maggio 2024, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 16:46

ANCONA - Cala l'inflazione, ma non basta. Il costo della vita morde e lo fa soprattutto in alcune città: a Venezia e a Siena. Ma pure a Milano, Firenze e Napoli. Ad aprile l'aumento dei prezzi di beni e servizi in Italia frena ritornando al livello di gennaio e febbraio con un aumento dello 0,8%.

Questo è quanto emerge dai dati dellIstat che segnalano anche un lieve rallentamento dei prezzi dei beni alimentari, passati dal +2,7% al +2,4%, e del “carrello della spesa”, che è sceso dal +2,6% al +2,3%. L’associazione dei consumatori, però, ritiene che il calo dei prezzi al dettaglio non è sufficiente.

Le città più care: la top ten

L’Unione Nazionale Consumatori (Unc) ha stilato una classifica delle città italiane più costose. La graduatoria si rifierisce alle città più colpite dall'aumento del costo della vita.

La classifica oltre ai capoluoghi di regione e ai comuni con oltre 150 mila abitanti include tutte le città monitorate dall’Istat, ordinata in base alla spesa aggiuntiva annua.

Venezia e Siena sono le città più care d'Italia con un'inflazione del 1,9%. Anche a Milano, Firenze e Napoli nella top ten.

Venezia: l'inflazione annua è dell’1,9% e il rincaro annuo medio di 501 euro per famiglia;
Siena: l’inflazione come a Venezia è all’1,9% e l'incremento annuo di spesa è di 485 euro per famiglia;
Parma e Rimini: entrambe le città registrano un’inflazione dell’1,6%, con un aumento della spesa annuo di 435 euro per famiglia;
Milano: l’inflazione è all’1,4%, l'incremento di 400 euro annui per famiglia;
Firenze: con un tasso d’inflazione dell’1,5% e un aumento di 392 euro all’anno per famiglia;
Trieste: l’inflazione è all’1,6% e l'aumento annuo è di 391 euro per famiglia;
Padova: con un’inflazione dell’1,5%, la spesa aggiuntiva è di 386 euro all’anno per famiglia;
Benevento: l’inflazione raggiunge l’1,8% causando un incremento annuo di 385 euro per famiglia;
Arezzo: Con un tasso d’inflazione dell’1,5%, l’aumento annuo della spesa è di 383 euro per famiglia;
Napoli: La terza città più inflazionata d’Italia con l’1,7%, le famiglie napoletane affrontano un rincaro di 375 euro all’anno.

La capitale

A Roma l'inflazione cresce "solo" dello 0,9% secondo i dati Istat.

Qui i prezzi aumentano, ma meno rispetto alle altri grandi città italiane come Venezia, Napoli, Padova,Firenze, Milano e Bologna.

Le città meno care

Tra le città in cui, invece, i prezzi generali si riducono c'è Aosta, con la deflazione più alta registrata. Il capoluogo della regione più piccola d'Italia rappresenta la prima città italiana in deflazione. Seguono Imperia e Caserta che, pur con tassi di deflazione inferiori, consentono comunque alle famiglie di risparmiare.

Aosta: La città valdostana è al primo posto con una deflazione dello 0,9%, che si traduce in un risparmio annuo di 234 euro per famiglia media;
Imperia: Qui la diminuzione dei prezzi è dello 0,6%, comportando una riduzione della spesa annua di 134 euro per famiglia;
Caserta: Con una deflazione dello 0,5%, le famiglie casertane risparmiano in media 107 euro all’anno;

Campobasso: deflazione dello 0,5%;

Trento: deflazione dello 0,2%.

Le regioni più care: Veneto al primo posto

Per quanto riguarda le regioni, secondo i dati dell’Unione nazionale consumatori il Veneto è la regione più costosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva annua per famiglia media. Ecco la classifica completa delle regioni più colpite dall'inflazione.

Veneto: inflazione annua dell’1,3% e aumento medio di spesa di 324 euro per famiglia;
Toscana: l’inflazione dell’1,2% causa un incremento di 297 euro annui per famiglia;
Emilia-Romagna: con un’inflazione dell’1,0% i ricari annui per famiglia sono di 264 euro.

Le altre regioni

Friuli-Venezia Giulia: +1,1%, +260 euro
Campania: +1,2%, +247 euro
Umbria: +1,0%, +238 euro
Lazio: +0,9%, +220 euro
Lombardia: +0,8%, +217 euro
Sicilia: +0,8%, +165 euro
Sardegna: +0,7%, +155 euro
Marche: +0,7%, +147 euro
Piemonte: +0,7%, +121 euro
Calabria: +0,7%, +119 euro
Trentino Alto Adige: +0,4%, +114 euro
Puglia: +0,4%, +109 euro
Basilicata: +0,4%, +84 euro
Liguria: +0,5%, +81 euro

Le regioni meno economiche: prima la Valle d'Aosta 

Le regioni più virtuose in termini di riduzione dei prezzi sono la Valle d’Aosta, il Molise e l’Abruzzo, le uniche in deflazione.

Abruzzo: deflazione dello 0,2%, con un risparmio annuo di 43 euro per famiglia.
Molise: Deflazione dello 0,3%, con un risparmio di 62 euro annui per famiglia.
Valle d’Aosta: Si tratta della regione con la deflazione più alta, pari allo 0,9%, che comporta un risparmio annuo di 234 euro per famiglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA