Difficoltà crescenti
Anche per il mese di febbraio nelle Marche le imprese intenzionate ad assumere nuovo personale (il 14% del totale) fanno i conti con un mercato del lavoro poco sintonizzato con le loro esigenze. In 54 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, una resistenza che per la nostra regione cresce ad ogni monitoraggio. Nel gennaio scorso la quota di assunzioni “problematiche” era stata del 53%, con un differenziale positivo di 5,4 punti percentuali rispetto a gennaio 2023. Nel 2019, ultimo anno pre Covid, le figure di difficile reperimento erano il 28,1% del totale, quota salita al 41,5% già nel 2021.
E in questo mese di febbraio la maggiore difficoltà (58,6%,) si riscontra proprio nell’area “produzione di beni ed erogazione del servizio”, dove si concentra quasi la metà (4.590 su 9.360)delle assunzioni programmate nelle Marche.
È in quest’area che è già partita la caccia agli stagionali, una tipologia che assorbe gran parte delle assunzioni programmate dalle imprese, visto che il monitoraggio Excelsior rileva per le Marche un 77% di casi di contratti previsti a termine (a tempo determinato o con durata predefinita) e solo un 23% didi entrate stabili, con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato.
I cartelli in riviera
Il fatto che nel settore dei servizi sia difficile assumere (in quasi 6 casi su 10 secondo Excelsior) è testimoniato anche dal fiorire di cartelli “Cercasi personale” che stanno spuntando già adesso in molti locali, specie nei comuni costieri.
Dirigenti e tecnici
Nella nostra regione le assunzioni previste si concentreranno per il 53% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 16% dei nuovi contratti sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (21%). Per un 30% le assunzioni programmate interesseranno giovani under 30, e per nel 16% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato. Ma che titolo di studi è richiesto? Spesso basta il diploma, perché solo il 12% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato, mentre nel 65% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Le tre figure professionali più richieste sono quelle degli operai specializzati e conduttori di impianti (44% del totale), seguiti da addetti al commercio e ai servizi (22%) e dirigenti, specialisti e tecnici (16%).