Migranti, dove saranno i nuovi Cpr? Ecco le zone individuate. L'ipotesi Falconara (vicino al Sanzio). Mastrovincenzo: «Acquaroli dica no». Bomprezzi: «Il governatore rimane muto»

Oltre a creare nuove strutture, il governo programma l'ampliamento e la ristrutturazione di quelle già disponibili

Migranti, dove saranno i nuovi Cpr? Ecco le zone individuate. Prima riunione tra Viminale e Ministero della Difesa
Migranti, dove saranno i nuovi Cpr? Ecco le zone individuate. Prima riunione tra Viminale e Ministero della Difesa
di Redazione web
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Martedì 19 Settembre 2023, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 18:19

Nella Marche gli occhi del Governo sarebbero puntati, come già accaduto in passato, su Falconara Marittima, (ex aeroporto militare, area individuata nel 2017 dall'Agenzia del Demanio) accanto all’aeroporto di Ancona: potrebbe sorgere lì il primo Cpr delle Marche. Al momento è solo una ipotesi.  Ma cosa sono i Cpr? Sono centri per la detenzione amministrativa di cittadini non comunitari sprovvisti di permesso di soggiorno. La permanenza, da normativa europea, è di 6 mesi prorogabile di altri 12. L'obiettivo, in Italia, è di averne uno per regione all'interno di una ex caserma

Sono iniziati i lavori dei tecnici del Viminale e del ministero della Difesa: oggi si è tenuta la prima riunione nel corso della quale sono stati affrontati i criteri per l'individuazione delle aree dove realizzare i nuovi Cpr, anche sulla base delle indicazioni pervenute dalle prefetture sull'intero territorio nazionale, lo rivela Adnkronos. 

Almeno 12 Cpr dovranno essere realizzati per raggiungere l'obiettivo di un centro in ogni Regione, come indicato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il piano per incrementare i posti disponibili per i migranti destinati a essere rimpatriati si muoverà in due direzioni, da un lato i nuovi Cpr e dall'altro il ripristino di quelli già esistenti, e l'obiettivo è quello di far partire i lavori nel più breve tempo possibile.

In quali zone verranno costruiti i nuovi Cpr

Al vaglio le strutture anche dismesse della Difesa in Calabria, Molise, Campania, Marche, Abruzzo, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta. I Cpr saranno situati in zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili: da questo punto di vista le ex caserme di Pesaro e Fano, situate a ridosso del centro storico, non dovrebbero essere per esempio prese in considerazione.   Oltre al lavoro per creare le nuove strutture, Viminale e ministero della Difesa stanno anche programmando l'ampliamento e la ristrutturazione di quelle già disponibili. L'obiettivo è quello di riportare alla piena operatività i Cpr esistenti. I posti disponibili al momento tra le strutture di Bari, Brindisi, Caltanissetta, Trapani, Roma, Potenza, Gorizia, Macomer e Milano, sono 619 a fronte dei 1.338 potenziali. Tra questi c'è anche il Cpr di Torino, chiuso a seguito di danneggiamento.

Il punto di Saltamartini

«In questo momento non abbiamo quell'afflusso di migranti delle altre regioni - ha spiegato il vice presidente della Regione Marche Filippo Saltamartini - i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) sono degli strumenti per consentire l'identificazione di persone che accedono nel territorio nazionale senza permesso di soggiorno o visto d'ingresso. È una misura organizzativa per consentire l'identificazione sulla base del trattato di Dublino, quindi per le Marche non c'è l'esigenza di avere questo centro».

Chi controllerà i Cpr

 

Il funzionamento dei Cpr è già di competenza del prefetto, che attraverso dei bandi affidano i servizi di gestione della struttura a privati, responsabili del rapporto con i migranti trattenuti e del funzionamento materiale del centro.

Le forze dell'ordine presidiano lo spazio esterno delle strutture e possono entrare nelle zone dove vivono i migranti solo su richiesta degli enti gestori in casi eccezionali e di emergenza. La Difesa non parteciperà quindi al controllo dei centri, a carico delle forze dell'ordine, ma solo alla loro realizzazione. Il trattenimento dei migranti nei Cpr è disposto con provvedimento del questore, che è trasmesso, entro 48 ore dall'adozione, al giudice di pace territorialmente competente per la convalida.

Anche l'eventuale proroga è soggetta a convalida.

Mastrovincenzo: «Acquaroli dica no al Governo»

«Quale posizione ufficiale assumerà la Regione Marche nei confronti del Governo sulla possibile istituzione di un Centro di permanenza per i rimpatri sul nostro territorio? - si chiede il consigliere regionale dem, Antonio Mastrovincenzo - E' la domanda che pongo al Presidente Acquaroli nell'interrogazione che ho presentato stamattina, sottoscritta da tutto il Gruppo del Partito Democratico. Lunedi scorso il Governo Meloni ha deliberato di estendere fino a 18 mesi il tempo massimo di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri (CPR) degli stranieri non richiedenti asilo. Inoltre ha previsto l'approvazione di un piano, proposto dal Ministero della Difesa entro 2 mesi, per la costruzione di ulteriori CPR (uno per Regione), in zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili».

Attualmente - ricorda Mastrovincenzo - i centri sono 10, di cui 9 attivi, distribuiti in 7 regioni (Puglia, Sicilia, Lazio, Basilicata, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e Lombardia) ed ospitano 592 persone; altre 12 Regioni, tra cui le Marche, saranno quindi coinvolte nelle prossime settimane. L'attuale modello, come sostenuto da molti giuristi, ha però caratteristiche di tipo detentivo: una detenzione "amministrativa" in condizioni molto precarie, in strutture che spesso diventano luoghi di risse, violenze, dove l'uso di psicofarmaci è molto diffuso.

«A maggio scorso, la trasmissione televisiva Piazza Pulita ha trasmesso immagini sconvolgenti sulle condizioni di vita dei migranti nei CPR, in particolare in quello di Gradisca, in Friuli; i rappresentanti dell'associazione Antigone, che si occupa di tutela dei diritti umani nel sistema penale e penitenziario, in visita alla struttura di Trapani hanno parlato di "condizioni invivibili" e della "sensazione di essere in un canile più che in un Centro di permanenza". Nei 9 centri esistenti, come dichiarato anche da addetti ai lavori e da sindacati di polizia ci sono scontri, problemi di gestione con rischio di incolumità per poliziotti e migranti: ampliare il numero dei CPR allungando la durata di permanenza rischia di creare vere e proprie bombe sociali. Per la costruzione dei nuovi CPR si prevede tra l'altro un costo di circa 100 milioni di euro e per la loro gestione un impiego massiccio di risorse economiche e di personale delle forze dell'ordine, già carente anche per assicurare la sicurezza sul territorio. Diversi Presidenti di Regione si sono giustamente espressi contro l'ipotesi di costruzione di queste strutture sul loro territorio con affermazioni chiare: da Giani della Toscana, a quello del Veneto Zaia, fino a Bonaccini dell'Emilia Romagna. Nei giorni scorsi anche il Vicepresidente della Regione Marche Saltamartini ha dichiarato che in questo momento non abbiamo l'afflusso di migranti che hanno le altre regioni, quindi per le Marche non c'è l'esigenza di avere questo centro. Ora vorremmo però capire cosa ne pensa il presidente Acquaroli: mi auguro, con poche speranze, che per una volta dica no al Governo Meloni che su un tema così complesso ha messo in campo interventi ideologici, vessatori oltreché inutili, ai limiti dell'incostituzionalità. Per affrontare il fenomeno dell'immigrazione servirebbe invece tutt'altro: promuovere corridoi umanitari, lavorare per una redistribuzione dei migranti in tutti gli Stati europei abbattendo i veti dei Paesi sovranisti a cui il Governo Meloni invece strizza l'occhio continuamente, riformare i meccanismi che riguardano il diritto d'asilo, operare per un modello di accoglienza diffusa sul territorio con il coinvolgimento di tutti gli amministratori locali».

La segretaria Pd Bomprezzi: «Acquaroli rimane muto»

«Migranti nelle Marche, ci sarà un Cpr a Falconara Marittima? Acquaroli rimane muto» attacca la segretaria del Pd Marche Chantal Bomprezzi sui Cpr, «ossia la nuova trovata del governo Meloni per stipare i migranti in arrivo»che per le Marche «sarebbe previsto a Falconara, nelle vicinanze dell'aeroporto».

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