MACERATA - Dalla provincia di Napoli a Macerata per iscriversi all’albo degli ingegneri della provincia maceratese, ma finisce sotto processo per falsità ideologica. Esattamente è accusato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Il fatto finito al centro del processo penale risale al 20 febbraio del 2020 quando, all’epoca 50enne, l’uomo inoltrò la richiesta di iscrizione all’albo degli ingegneri della provincia di Macerata dichiarando (falsamente) di aver ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere dopo aver superato l’esame di stato conseguito nella prima sezione dell’anno 2019 presso l’Università Politecnica delle Marche. Come è prassi la richiesta era stata vagliata attentamente ma al momento dei relativi controlli era emerso che l’uomo non risultava registrato nella banca dati dell’ente per cui la circostanza fu segnalata all’autorità giudiziaria.
Il pubblico ministero Vincenzo Carusi aprì un fascicolo disponendo mirate indagini per appurare se l’indagato avesse o meno sostenuto e concluso positivamente l’esame di abilitazione, ma per la banca dati dell’Università Politecnica quel nome era assolutamente sconosciuto.
La difesa, infatti, intende formulare per il 53enne la richiesta di Map, ovvero di Messa alla prova, un istituto giuridico che consente all’imputato di estinguere il reato. L’istituto infatti prevede la sospensione del procedimento nel corso del quale l’imputato viene affidato all’Ufficio di esecuzione penale esterna per lo svolgimento di un programma che prevede l’esecuzione di lavori di pubblica utilità in favore della collettività, da svolgere presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato. In caso di esito positivo della prova il reato viene dichiarato estinto.