Sequestrata e poi palpeggiata nella parrucchieria, in due a giudizio

Sequestrata e poi palpeggiata nella parrucchieria, in due a giudizio
Sequestrata e poi palpeggiata nella parrucchieria, in due a giudizio
di Benedetta Lombo
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Giovedì 28 Marzo 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 11:14

CIVITANOVA Era entrata in un negozio per chiedere informazioni ma era stata sequestrata, palpeggiata, ferita con un rasoio e rapinata da quattro uomini. Per quei fatti ieri due pakistani di 36 e 33 anni sono stati rinviati a giudizio. Il processo a loro carico per violenza sessuale di gruppo aggravata, sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate si aprirà il prossimo 27 maggio davanti al collegio di Macerata presieduto dal giudice Andrea Belli.

I fatti contestati risalgono al 17 settembre del 2022 quando una donna, all’epoca dei fatti 36enne, che non conosceva bene la lingua italiana, era entrata in un negozio di parruchieria gestito da connazionali per chiedere informazioni.

In base a quanto denunciato successivamente dalla vittima, in quattro l’avrebbero portata nel bagno del locale e lì le avrebbero tolto il cellulare, la collana che aveva al collo e le avrebbero preso il portafoglio al cui interno c’erano oltre mille sterline.

A quel punto l’avrebbero palpeggiata e baciata con violenza e uno di loro avrebbe anche tentato di stuprarla. Mentre un connazionale controllava la porta per evitare che qualcuno entrasse la 36enne era stata picchiata con pugni al collo e alla testa, minacciata e ferita con un rasoio. La giovane (che riportò una prognosi di 20 giorni) riuscì a sottrarsi ai suoi aggressori fingendo di seguirli in un altro posto e approfittando di un attimo di distrazione scappò via.

Dopo la denuncia furono individuati due dei quattro presunti aggressori. Ieri per loro si è celebrata l’udienza preliminare dinanzi al Gup Giovanni Maria Manzoni e al pubblico ministero Vincenzo Carusi. Il giudice ha disposto per entrambi il rinvio a giudizio fissando al 27 maggio la data di apertura del processo. I due imputati, che rigettano gli addebiti, sono difesi dall’avvocato Francesco Giorgio Laganà ieri sostituito dal collega Mauro Chiariotti. La vittima è parte civile con l’avvocato Marica Pezzani.

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