Il sindaco Ciarapica: «Non è detto che il Covid hospital torni alla fiera, potrebbe essere usato ancora come struttura sanitaria»

Il sindaco Ciarapica: «Non è detto che il Covid hospital torni alla fiera, potrebbe essere usato ancora come struttura sanitaria»
Il sindaco Ciarapica: «Non è detto che il Covid hospital torni alla fiera, potrebbe essere usato ancora come struttura sanitaria»
di Emanuele Pagnanini
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 10:24

CIVITANOVA - Covid hospital, il sindaco getta acqua sul fuoco. E pensa al futuro utilizzo della struttura. Secondo Fabrizio Ciarapica, più che di ritardi nella restituzione della fiera, si può parlare di «cautela da parte della Regione e dell’azienda sanitaria». Fiera che, dopo la trasformazione durante l’emergenza, potrebbe mantenere la destinazione sanitaria. «Ma ogni ipotesi è prematura e tutti gli scenari sono aperti», si affretta a dire il primo cittadino.

L’incontro

Intanto domani è in programma un sopralluogo “ufficiale” nella struttura, non come quello del consigliere regionale Pierpaolo Borroni durante le operazioni di pulizia effettuate domenica scorsa, dopo che la polemica sulla Tac (e su un’altra apparecchiatura immortalata venerdì scorso con una foto su queste colonne), era infiammata.

Il punto contestato è il tempo: la convenzione tra Asur e Comune è scaduta nel marzo 2023 (quando è stata dichiarata la fine dell’emergenza in Italia) ma, come fatto per altre strutture temporanee nel resto della penisola, si poteva già programmare il trasferimento della Tac all’ospedale locale (avverrà, se va bene, a fine anno), come pure lo stop al pagamento delle utenze e della videosorveglianza, una volta svuotato il Covid hospital. «Considero però eccessive le critiche dal Pd – dice Ciarapica – la Regione ha avuto un atteggiamento prudente, mantenendo la struttura pronta per un’eventuale riapertura nel caso il virus avesse ricominciato a correre. È vero che il problema Covid si era ridimensionato, ma la cautela era d’obbligo. Così i letti e altre attrezzature sono stati spostati una volta finita l’emergenza in modo ufficiale. Non parlerei di struttura abbandonata. Anzi, proprio il fatto di mantenere attiva energia elettrica e riscaldamento, fondamentali per non danneggiare le macchine, dimostra il contrario. Nessuno si è dimenticato lì la Tac, per la quale il trasloco necessita prima di altre opere all’ospedale». Ciarapica, però, non ha voglia di parlare del caso Tac e il suo pensiero è rivolto al futuro. «Venerdì (domani, ndr), ci sarà un sopralluogo all’interno della struttura. Ci saranno tecnici dell’Ast, della Regione e del Comune, il direttore dell’Ast di Macerata – continua – e vi parteciperò anche io. Dovranno essere fatte delle valutazioni. Ricordo che io ho fortemente voluto il Covid hospital, per il quale sono stati fatti investimenti molto importanti. Sono stati modificati impianti e aggiunti altri per ospitare una struttura sanitaria. E credo che bisogna tenerne conto per decidere la destinazione dell’edificio». L’impressione è che la funzione fieristica sia stata accantonata. «No, non è così, tutti gli scenari sono aperti. L’argomento non è stato mai discusso con la mia maggioranza. Non mi permetto di dire facciamoci qualcos’altro della fiera, né di pretendere alcunché dalla Regione. Inizia una riflessione per arrivare ad una decisione condivisa».

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