Bimbi e sisma. La psicologa: "Tirare fuori
la paura e mai le bugie a fin di bene"

Bimbi e sisma. La psicologa: "Tirare fuori la paura e mai le bugie a fin di bene"
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Lunedì 7 Novembre 2016, 09:47
ANCONA - Tirare fuori la paura dai bambini, farli parlare e sfogare, mai "minimizzare" con bugie a fin di bene. È questa la prima "cura" contro il panico da terremoto che in queste ore - a causa delle scosse ripetute e del costante livello di allerta nelle zone colpite - sta attanagliando sempre più fortemente soprattutto la categoria più fragile della popolazione, appunto i bambini. Il consiglio arriva dalla psicoterapeuta e presidente dell'Associazione europea disturbi da attacchi di panico (Eurodap) Paola Vinciguerra, direttamente impegnata nelle zone colpite dal sisma con altri 200 psicoterapeuti presenti nei punti di ritrovo dei paesi terremotati. «Il caso del bimbo di 7 anni di Camerino, fuggito la scorsa notte da casa per paura del terremoto e fortunatamente ritrovato sano e salvo stamani - afferma l'esperta - è emblematico: si è trattato di un attacco di panico, e ciò evidenzia come proprio i bambini siano particolarmente a rischio: hanno infatti maggiori difficoltà a tenere a bada la paura perchè non hanno ancora strumenti cognitivi adeguati per razionalizzare un simile evento». Il costante allarme peggiora inoltre lo stato emotivo dei più piccoli, ma per prevenire crisi serie il 'metodò da adottare, spiega Vinciguerra, è «uno solo»: «I bambini vanno tranquillizzati e ascoltati, mai colpevolizzati o ridicolizzati. Va favorito il loro racconto e l'espressione del disagio che provano, mentre è assolutamente sbagliato tentare di rassicurarli con frasi come 'vedrai che non succederà più niente bruttò». Piuttosto, sottolinea, «va detto al piccolo che è normale che abbia paura, ma cercando di fargli realizzare che l'evento non ha comunque distrutto i suoi punti di riferimento fondamentali che sono la famiglia e gli affetti». Insomma, la 'curà non è insabbiare e nascondere la paura, o magari cercare di vincerla incitando il bambino ad essere più forte, bensì farla venire fuori, 'accoglierlà e parlarne: «Una frase da evitare in assoluto, ad esempio - avverte la psicoterapeuta - è 'Dai, sei un ometto, dimostralò». Questo perchè, chiarisce, «parlare della paura è già un modo per desensibilizzare il cervello dalla sensazione di minaccia continua, che può essere attivata da una scossa ma anche, in tali condizioni di stress, da un banale rumore». Dunque, soprattutto nel caso dei bambini, è «fondamentale accogliere lo stato di paura, normalizzarlo ma, se ci sono riposte eccessive, è altrettanto importante cercare i punti di ascolto allestiti dagli esperti nelle zone colpite dal sisma e chiedere un aiuto mirato». In tutta l'area terremotata, afferma Vinciguerra, che è anche responsabile comunicazione dell'Associazione EMDR Italia, «sono al momento attivi circa 200 psicoterapeuti dell'associazione: sono a disposizione della popolazione, per aiutarla a superare lo shock anche attraverso il trattamento psicologico dell'EMDR, Eye Movement Desensitization and Reprocessing, riconosciuto dal 2013 dall'Organizzazione mondiale della Sanità - conclude - come metodo elettivo nella risoluzione dei disturbi post traumatici da stress».
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