Vesprini rilancia: «Unione sportiva per portare il grande basket a Porto San Giorgio»

Vesprini rilancia: «Unione sportiva per portare il grande basket a Porto San Giorgio»
Vesprini rilancia: «Unione sportiva per portare il grande basket a Porto San Giorgio»
di Serena Murri
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Giovedì 10 Agosto 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:18

PORTO SAN GIORGIO Il campione nel basket Antonello Riva, si racconta nel libro dal titolo “Il volo di Nembo Kid”. Il libro sulla carriera di successi cestistici di Riva, è stato presentato nella sala consiliare del comune di Porto San Giorgio, gremita di ex giocatori, allenatori, arbitri, appassionati di basket, compreso Cesare Pancotto e tanti appassionati. Alla presentazione, il sindaco Valerio Vesprini ha riconosciuto a Riva «la saggezza della persona. Consiglio di leggere il suo libro per la curiosità della sua vita sportiva. Oggi, abbiamo qui un parterre molto qualificato che riguarda questo sport che resta il nostro cruccio degli anni passati. Viviamo di ricordi di Rivafiorita e pallacanestro, sarebbe opportuno fare un unione sportiva per riportare il grande basket in città».


La carriera

Nella carriera di Riva, ci sono titoli e vittorie cestistiche rilevanti che lo hanno reso un protagonista del basket, con ben 501 vittorie in serie A.

Classe 1962, Riva è considerato uno dei più grandi campioni della pallacanestro italiana, a partire dall’oro nel campionato europeo dell’83. Soprannominato Nembo Kid per la determinazione e le straordinarie doti di tiratore, ha esordito a 16 anni, quando iniziò a giocare nel 1977/78 e fu promosso in prima squadra. Da lì, si sono susseguiti risultati e traguardi importanti, fino alla convocazione nell’84 per le olimpiadi di Los Angeles e poi i mondiali, per un totale di 206 scese in campo totali e 3784 punti complessivi che è il suo massimo record, con il suo nome per 4 volte nelle prime 10 posizioni. Riva non si è fermato per anni, lui stesso ha ammesso che per 14 anni di fila non è mai andato in vacanza. Le squadre in cui ha giocato sono state Cantù, Milano, Pesaro, Rieti. Nel suo palmares un campionato italiano, uno in serie D, tre coppe delle coppe, due coppe dei campioni, una coppa intercontinentale. L’idea del libro è nata dalla voglia di far emergere la figura umana. «Ne è uscito un ritratto -ha spiegato Riva- della persona e dell’uomo, con qualche messaggio importante anche per i giovani. Abbiamo deciso di non seguire la cronologia e di dividere il libro in capitoli, rendendo viva e attraente la lettura». Esordire a 16 anni significa «avere la carica di un giovane. La mia fortuna è stata muovere i primi passi seguito da Pierluigi Marzolati che ha fatto esplodere il movimento cestistico in Italia e in Europa. Quando arrivai a Cantù, Marzolati era all’apice della carriera e mi ha preso sotto braccio. Bastava seguire i suoi allenamenti, per assorbire gli insegnamenti fondamentali per fare una grande carriera». Riva ha vinto la coppa dei campioni a 20 anni «Cantù -ha spiegato- ha sempre partecipato alle coppe internazionali, per dare la possibilità ai giovani di fare esperienza. Aveva vinto tutte le coppe, mancava solo la coppa dei campioni. Quell’anno, tutte le nostre energie erano concentrate per portare a casa quel risultato. Ricordo l’emozione quando entravo in campo. Fu un risultato molto sentito». La sua più grande soddisfazione è stato giocare con il figlio. Nessun rimpianto ma una sola delusione, quando nel ‘91 ha perso lo scudetto, dopo aver vinto tutte le partite in casa.

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