San Giovanni, a Sant'Elpidio a Mare pressing di Comune ed Ente Contesa: «Restituite quelle chiavi»

San Giovanni, a Sant'Elpidio a Mare pressing di Comune ed Ente Contesa: «Restituite quelle chiavi»
San Giovanni, a Sant'Elpidio a Mare pressing di Comune ed Ente Contesa: «Restituite quelle chiavi»
di Nicola Baldi
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Giovedì 29 Giugno 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11:34

SANT’ELPIDIO A MARE - Un conflitto che va avanti da mesi, è arrivato davanti ad un giudice, prosegue su stampa e social. A parlare ieri, della querelle interna alla nobile contrada San Giovanni, sono stati il sindaco Alessio Pignotti, l’assessore Paolo Maurizi e la presidente dell’Ente Contesa Alessandra Gramigna, che è anche commissario protempore dei rossi. La contrada è stata commissariata a marzo dall’Ente per un cambio di statuto non autorizzato, provvedimento contestato e impugnato in tribunale, che però ha rigettato la sospensiva.


I dubbi


Ad iniziare è il primo cittadino. «C’è stata una rappresentazione come se io fossi il diavolo e qualcun altro l’acqua santa.

La storia è partita da dicembre, con una verifica sugli affitti degli immobili comunali, per verificare le morosità. Abbiamo scritto alle due contrade interessate, una ha risposto subito, la San Giovanni solo a febbraio, vantando una fantomatica cessione del credito. Poi è avvenuta la procedura di commissariamento, ho mantenuto i contatti sia col commissario che con la gestione della contrada. Ho chiesto la riconsegna delle chiavi perché erano state cambiate, perché c’era un contratto scaduto e nei locali della sede abbiamo anche il vano ascensore a servizio della casa di riposo. Ci sono stati tanti incontri e tentativi di mediazione non andati a buon fine. Spiace siano stati tirati in mezzo anche funzionari dell’ente che si sono occupati solo della correttezza dei procedimenti amministrativi e da 4 mesi invece di lavorare a cose più importanti sono costretti a dedicare tempo a questa storia. Spesso ho avuto la sensazione che questa vicenda sia stata strumentalizzata».

Maurizi lamenta «di essere stato evitato nonostante sia il delegato alle manifestazioni storiche, che ho sempre cercato di garantire». Ad affondare il colpo è Alessandra Gramigna. «Siamo rimasti fermi 4 mesi, per rispetto di tutti e cercando una soluzione bonaria. Ora basta. Le persone serie ed adulte prendono atto del dispositivo di un giudice. L’ex presidente della San Giovanni, avvocato Maide Bracciotti, aveva detto che da donna di legge rispetta sempre le sentenze. Lo faccia. Io non volevo finire in tribunale, ma è servito a fare chiarezza».


Il provvedimento


«Due giudici diversi - rimarca - si sono espressi allo stesso modo. Il provvedimento dice che si rigetta l’istanza di sospensione della delibera di commissariamento e si fissano le conclusioni per novembre. A novembre si spiegherà perché il ricorso è rigettato, il pronunciamento è chiaro, mentre c’è chi racconta che debba ancora esprimersi nel merito». L’invito è quindi «restituire la contrada San Giovanni alla contrada San Giovanni, che non è proprietà di nessuna fazione e nemmeno del commissario pro tempore. Oggi sta a me come commissario rappresentarla e un giudice lo ha confermato. Una parte minoritaria si sta arroccando dentro la sede. Per evitare procedure d’urgenza invito all’immediata restituzione delle chiavi e del patrimonio della contrada».

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