Fermo, la morte di Chiara Massi
Via il giudice, processo a rischio

Il tribunale di Fermo
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Mercoledì 4 Maggio 2016, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 19:02

FERMO - Si dovranno attendere altri sette mesi per la prossima udienza del processo per la morte di Chiara Massi, la ragazza diciannovenne, travolta ed uccisa da un'auto guidata da Karnjit Singh, il 21 luglio del 2013, mentre era in sella alla moto del fidanzato. Il giudice Cesare Marziali ieri ha comunicato alle parti la sopravvenuta incompatibilità di condurre il processo a sentenza essendo in procinto di assumere il ruolo di Gip/Gup.

Le parti si sono riservate di decidere, davanti al nuovo giudice se acquisire gli atti svolti nelle precedenti sedute oppure far ricominciare il processo daccapo. «E' sopravvenuto purtroppo un inghippo di natura tecnica che ci porta a posticipare ulteriormente il procedimento - commenta l'avvocato Valeria Montecassiano rappresentante della famiglia della ragazza - La mamma di Chiara è serena, era al corrente di questo ostacolo, vuole che il processo abbia termine e che venga fatta giustizia per sua figlia, ma è anche consapevole che niente la riporterà in vita e che il dolore resterà». Nelle precedenti udienze ad essere sentito è stato solo il ragazzo di Chiara che guidava la moto e che durante l'esame ha ricostruito la dinamica dell'incidente. I genitori della ragazza hanno rinunciato a testimoniare per non rivivere lo strazio della loro perdita. Il tragico evento avvenne il 23 luglio 2013 intorno alle 18, mentre i due ragazzi ritornavano dal mare. I due in sella ad una motocicletta rallentarono e si portarono verso il centro della carreggiata, per svoltare a sinistra, all'altezza del sottopassaggio che porta verso la provinciale Fonte di Mare, ma da dietro, sopraggiunse un'auto con a bordo tre ragazzi stranieri che li travolse. 
 

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