PORTO SANT’ELPIDIO - Choc e rabbia in città per la morte di Franco Mazelli, appena 18 anni. I funerali si svolgeranno oggi alle 17 nella chiesa San Pio X di Marina Picena. Il ragazzo viveva con i genitori e la sorella in via Abruzzi. Era sopra il capannone dello scatolificio Raffaele quando il tetto è crollato e il ragazzo è precipitato al suolo. C’erano i lavori di saldatura dell’impresa edile dello zio.
Non è stato necessario l’esame autoptico, ma l’inchiesta procede a pieno ritmo, con i carabinieri e gli ispettori del lavoro che stanno ascoltando i testimoni.
Anche in questi giorni era impegnato con i libri, doveva recuperare matematica. Gli amici giovedì sera lo hanno voluto salutare ritrovandosi in spiaggia e hanno fatto volare in cielo 18 lanterne cinesi, quante gli anni di Franco. Resta l’interrogativo aperto su cosa ci facesse sulla tettoia che è crollata, e sul perché e come sia crollata. I famigliari hanno riferito che il giovane era andato a trovare lo zio.
I dubbi
Sono giorni di dolore e di rabbia questi, per un incidente sul lavoro. Nell’edizione di ieri avevamo raccolto, fra l’altro, lo sfogo di Alessandro De Grazia, segretario della Cgil Fermo, tornato a chiedere alla Regione che il 5% della spesa per la sanità venga investito per potenziare la prevenzione sui luoghi di lavoro. Gli ultimi dati nazionali non sono rassicuranti. Gli infortuni in edilizia sono in aumento. «Acclarare i fatti rimarca ora una nota di Unione popolare e Usb, Unione sindacale di base - è doveroso, ma non sufficiente a fermare una escalation di infortuni mortali sui luoghi di lavoro. Da inizio anno a oggi la regione conta ben 23 decessi.
Nella sola provincia di Fermo, nel 2022 gli infortuni sul lavoro sono cresciuti del 17%, con un incremento, tra i lavoratori under 20 del 40% Si continua nel medesimo percorso, mettendo a rischio la vita di chi lavora, costretto a stare su posti di lavoro con misure di sicurezza scarse o addirittura inesistenti, prescrizioni non rispettate e macchinari obsoleti. L’unico deterrente, come sostenuto da tempo da forze sindacali come Usb e da Unione popolare, è l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro che comportino, quindi, le responsabilità vere in capo ai datori di lavoro i quali, per la maggior parte, considerano salute e sicurezza nei luoghi di lavoro un costo da contenere il più possibile».
Ora di Franco non restano che il dolore infinito della famiglia, il ricordo e l’affetto degli amici, quello dei docenti che parlando di un ragazzo bravo ed educato, sempre con il sorriso. Non sono parole di circostanze ma vere, dettate dal cuore. Ma Franco, a 18 anni, non c’è più.