Porto San Giorgio, la società Marina fa chiarezza: «Bene la polizza, noi andiamo avanti». Udienza al Tar a luglio

Porto San Giorgio, la società Marina fa chiarezza
Porto San Giorgio, la società Marina fa chiarezza
di Serena Murri
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Martedì 12 Marzo 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:18

PORTO SAN GIORGIO Porto, la società concessionaria tira le somme. Dopo che il Tar si è espresso sulla garanzia fornita dalla società che gestisce l'approdo, gli amministratori vogliono fare chiarezza. All’incontro di ieri, oltre all'amministratore unico Renato Marconi, la consigliera Paola Renzi e il consigliere Amedeo Ferrigno, amministratore della Marina e direttore di quella di Villasimius. 

I dubbi

«Lo scorso 6 marzo, con sentenza pubblicata il 7 marzo - dice Marconi - ha respinto le istanze del Comune tese a considerare non valida la fideiussione da noi presentata a ottobre e addirittura escuterla. Questo atteggiamento del Comune, in realtà, è stato punito dal tribunale che ha detto che gli adempimenti operativi erano di unica competenza del Comune che doveva occuparsi delle verifiche e non certo il tribunale amministrativo. È stata confermata la correttezza della fideiussione ed escluso che si potesse escutere prima della sentenza: così si era espresso il Tar a suo tempo dicendo di andare a udienza il 17 luglio per decidere sul merito, nel mentre la Marina deve presentare una fideiussione dell'importo definito e attendere l'escussione. Noi portiamo avanti la vicenda non perché non vogliamo pagare il giusto, ma perché riteniamo che quanto il Comune ci chiede non sia corretto. Società come le nostre non hanno problemi a fronteggiare il pagamento di canoni di concessione, però vogliamo pagare canoni validi e riteniamo che il Comune in passato abbia fatto richieste non corrette. Definito il giusto canone da pagare, lo pagheremo e passeremo al riequilibrio della concessione demaniale che continuiamo a richiedere da anni per il mancato sviluppo».

Le istanze

Sul riequilibrio della concessione demaniale, «sia la Regione che il Demanio - dicono Marconi e Renzi - si sono messi a disposizione: abbiamo spedito in tutto 11 istanze, ma dal Comune non è mai arrivata nessuna risposta».

L'udienza di merito, dunque, è a luglio. «Qualunque sarà il giudizio - anticipa Marconi - noi andremo avanti. Se l'esito non dovesse essere da noi condiviso, ricorreremo. Nel frattempo, faremo quanto giustizia ci chiede. Non faremo passi indietro. Le nostre società sono solide. L'esito non ci preoccupa». Anzi, Marconi e Renzi avanzano una proposta: «Il Comune sta pensando di tagliare alberi che caratterizzano il lungomare. Noi siamo disponibili per un eventuale espianto e reimpianto nell'ambito degli spazi previsti dal Piano regolatore. Se il Comune volesse trasferirli, noi saremmo disponibili». Renzi si dice «dispiaciuta per le lungaggini, sennò avremmo proceduto a fare gli investimenti programmati. Non possiamo incaricare la società per lo sviluppo del porto perché il Comune si rifiuta di sedersi al tavolo del riequilibrio della concessione».

Le differenze

«Con la passata amministrazione - ribadisce - avevamo raggiunto un accordo ed era più facile confrontarsi». Infine, nessuna correlazione tra l'ex Excelsior e il porto. «L'Excelsior - sostiene - avrà un supermercato e degli appartamenti, si parla di un piccolo investimento rispetto a quello che si sarebbe potuto già fare con lo sviluppo del porto che riguarda l'intera provincia e regione».

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