ANCONA - Avrebbe inviato alla Marina Militare falsi certificati di malattia per non presentarsi in ufficio e andare a lavorare come cameriere in un ristorante. È con la duplice accusa di truffa ai danni dello Stato e induzione al falso che ieri mattina il gup Alberto Pallucchini ha rinviato a giudizio un 43enne che all’epoca dei fatti, nel 2019, lavorava come civile nella Marina Militare.
L'assenteismo
L’uomo, difeso dall’avvocato Antonella Devoli, ha scelto di non ricorrere a riti alternativi sicuro di poter smontare le accuse a dibattimento.
Ma perché il 43enne si sarebbe assentato senza motivo? Da quanto emerso, non per stare a casa senza fare nulla, ma andare a lavorare come cameriere in un ristorante al di fuori della provincia dorica. Ancor prima che venisse a galla il bluff contestato dall’accusa, il civile aveva chiesto alla Marina di autorizzarlo a fare un secondo lavoro. La richiesta non era stata avvallata. Il 43enne avrebbe comunque ignorato il diniego, andando per la propria strada. Alla fine, era risultato essere titolare di due diversi contratti di lavoro a chiamata, sempre nel campo della ristorazione. Più l’impiego in Marina. Sembra che la truffa sia venuta fuori quando il 43enne è stato sorpreso da un collega nelle vesti da cameriere. Da lì, la denuncia ai carabinieri e l’avvio delle indagini che ieri hanno portato l’ex dipendente della Marina a giudizio.