La Videx di Grottazzolina dona 30mila euro a Chirurgia di Fermo: «Interventi più rapidi». Ma è sempre più difficile trovare i medici

Il grande gesto della famiglia Marcantoni

La Videx di Grottazzolina dona 30mila euro a Chirurgia di Fermo
La Videx di Grottazzolina dona 30mila euro a Chirurgia di Fermo
di Chiara Morini
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 13:32
FERMO Una donazione di circa 30mila euro da parte della famiglia Marcantoni titolare della Videx di Grottazzolina e il reparto di Chirurgia dell’ospedale Murri di Fermo può contare su nuove strumentazioni per gli interventi in laparoscopia. «Con questa tecnica – ha spiegato il primario Silvio Guerriero – si possono fare interventi ordinari, come ad esempio appendicectomia o colecistectomia, ma anche più complessi, utilizzati sempre più anche per le urgenze. Quello in laparoscopia è un intervento molto meno invasivo».  


Gli effetti


Ciò significa una più veloce ripresa del paziente che impiega meno tempo a recuperare. Si comprende facilmente, quindi, l’importanza di questa strumentazione per l’attività chirurgica. Strumentazione che, più la si usa, più, ovviamente, si usura. «Per questo contano le ore lavoro – ha precisato il responsabile del blocco operatorio Claudio Carosi – e i cicli di sterilizzazione». La donazione permette la sostituzione della strumentazione e una migliore gestione della stessa. «Appena ci è arrivata la richiesta – ha detto Edoardo Marcantoni – ci siamo attivati subito. Quando ci chiamano noi rispondiamo subito presente. Siamo sensibili, io e mia sorella Maide siamo nati qui. Se dovesse servire altro, se potremo vi daremo ancora una mano». Questo lo spirito di papà Rossano, fondatore dell’azienda e dei figli Edoardo e Maide, ai quali è andato il ringraziamento del direttore sanitario dell’Ast Andrea Vesprini: «Ringrazio la famiglia Marcantoni, per la sensibilità mostrata donando questa strumentazione chirurgica. Come detto dal dottor Guerriero, la laparoscopia rende tutto più semplice, essendo meno invasiva. Dalla degenza più breve alla ripresa più veloce, fermo restando, ovviamente, le condizioni del paziente e quindi la possibilità di utilizzare questa tecnica». 


La dotazione


Avere nuovi strumenti vuol dire anche poter aumentare il numero di questi interventi che, dati alla mano, sono più frequenti. «Lo scorso hanno – ha riferito Guerriero – gli interventi colon rettali sono stati 140, di cui 80 legati a patologie tumorali, di cui a loro volta 70-75% sono stati in laparoscopia».

Un dato non da poco, che testimonia anche la costante collaborazione tra la Chirurgia del Murri e la Gastroenterologia dello stesso ospedale. Funzionano i due reparti e questo è fatto noto anche fuori Fermo. In particolare, per Chirurgia, Guerriero ha comunicato le valutazioni fatte dal sistema Agenas: «Per la Chirurgia oncologica e per quella generale lo scorso anno abbiamo avuto il colore verde, su valutazioni rese note con diverse colorazioni. Ciò significa che il servizio è di buon livello». Non c’è servizio senza personale umano e professionisti e Guerriero dice che «ci sarebbe necessità di ampliamento ma al momento si riesce a lavorare bene».


Le cifre


In reparto i pazienti possono contare su 11 medici più il primario, 12 infermieri, 8 operatori sociosanitari. Quanto ai chirurghi non è nemmeno semplice reperirne. «La chirurgia – ha sottolineato Guerriero – diventa sempre più complicata, si trovano sempre meno facilmente i chirurghi generali». E capita anche che, pur essendo aumentati i posti nelle scuole di specializzazione, alcuni non si riempiono. All’incontro c’erano anche Luca Polci in rappresentanza della direzione medico-ospedaliera, il dirigente medico Marco Massa e la funzione organizzativa Monia Belà. Intanto la sanità si prepara all’appuntamento di oggi con il consiglio comunale aperto alle 17.30. Attesi anche i vertici della Regione.

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