Guerra, sanzioni e rublo svalutato non frenano i calzaturieri all’Obuv: «Vista la situazione poteva andare peggio»

Guerra, sanzioni e rublo svalutato non frenano i calzaturieri all’Obuv: «Vista la situazione poteva andare peggio»
Guerra, sanzioni e rublo svalutato non frenano i calzaturieri all’Obuv: ​«Vista la situazione poteva andare peggio»
di Massimiliano Viti
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Lunedì 18 Marzo 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 13:43

FERMO La Russia è probabilmente, ad oggi, il mercato più complicato del mondo. Oltre alle difficoltà che ci sono ovunque nel settore dei consumi di prodotti moda, ci sono quelle specifiche del mercato russo in quanto connesse alla guerra tra Mosca e Kiev e alle incertezze su come potrebbe evolvere il conflitto. Inoltre il cambio (100 rubli per 1 euro), il problema di reperire valuta straniera e in genere di operare con i canali bancari occidentali rappresentano ulteriori orpelli.

La fase

Di fronte a questo scenario, il salone Obuv ha mostrato anche qualche segnale positivo.

Venerdì scorso si è chiusa l'edizione numero 60 del salone Obuv Mir Kozhi, partito martedì 12 al quartiere fieristico Expocentre della capitale russa. Presenti oltre 100 marchi, la maggioranza provenienti dal distretto marchigiano, dal Fermano in particolare. La fiera è servita soprattutto a mantenere i rapporti tra i marchi italiani e il mercato locale. Gli operatori fermani presenti hanno sottolineato le difficoltà generate dal conflitto e dalle sanzioni commerciali. Incertezza è la parola più usata nei vari commenti. «Si è lavoricchiato ma c’è tanta incertezza e paura. Da quella per il cambio rublo-euro ad un inasprimento del conflitto. E questo non fa altro che frenare i clienti» osserva Gianluca Tombolini del marchio calzaturiero Fru.it di Porto Sant’Elpidio.

La pelletteria

Per Roberto Gironacci della pelletteria Gironacci di Montegranaro, il bilancio finale della manifestazione è stato migliore delle aspettative della vigilia: «In termini di presenze non è stata una delle migliori edizioni di Obuv. Ma per quanto ci riguarda è andata meglio di come ci aspettavamo, considerato il periodo e la situazione in generale. Il prezzo? I buyer lo guardano. E deve essere adeguato al prodotto», termina l'imprenditore della pelletteria.

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