"Mi sono affacciata e ho visto
quell'uomo in fin di vita"

"Mi sono affacciata e ho visto quell'uomo in fin di vita"
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Martedì 16 Settembre 2014, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 16:59
FERMO - Elide Petrini stata la prima testimone della tragedia che ha scosso la piccola comunit di Montone. È stata lei a trovarsi davanti casa Avdyli Valdet ormai dissanguato dopo il colpo di pistola esploso da Gianluca Ciferri e sempre lei a chiamare i soccorsi che hanno cercato di salvargli la vita.





“Ero al telefono - racconta la signora Petrini, che abita a qualche centinaio di metri dalla villa dell’imprenditore - quando ho sentito uno o forse più spari, non ricordo di preciso. Non ci ho fatto troppo caso, spesso ci sono cacciatori da queste parti e visto il periodo i colpi non sono affatto strani. Riattaccando, ho sentito dei lamenti provenire da fuori e quando mi sono affacciata ho visto un uomo accasciato al suolo, con la maglietta insanguinata. Allora sono rientrata e ho chiamato i soccorsi”.









Nonostante la vicinanza geografica, non c’era un gran rapporto tra la sua famiglia e quella di Ciferri, che peraltro non risiede nella casa di via Monte Pacini.



“Cordialità, rispetto reciproco ma nulla di più, non conoscevo bene Gianluca - conferma il marito della signora, Primo Frollo - ero in giardino a tagliare le erbacce, il rumore del decespugliatore ha coperto il rumore degli spari. Dopo poco, però, ho visto passare un uomo correndo spedito. Di colpo, non l’ho visto più. Solo in seguito mi sono reso conto che si era accasciato al suolo”.

Non si è accorta di nulla, invece, Valentina Vittori, anziana signora che vive nell’abitazione attaccata alla villa dell’imprenditore edile, al civico numero 11. “Sono un po’ sorda per cui non ho sentito nulla - giura l’anziana - mi sono impaurita solo quando ho visto arrivare carabinieri e ambulanze a sirene spiegate”.



Pochi metri più a valle, non più di una cinquantina dalla casa di Ciferri, c’è l’abitazione di un’altra famiglia, moglie, marito e madre di lui.

Al momento della tragedia, però, nessuno era in casa. “Io ero fuori a lavoro quindi non so nulla - dice il padrone di casa, che vuole rimanere anonimo - Gianluca lo conoscevo poco ma sembrava un tipo tranquillo. Non c’erano mai state avvisaglie di possibili gesti del genere, è molto strana come cosa”.





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