Salute mentale, è allarme a Fermo: «Ricoveri fra gli under 24»

Cresce il lavoro del Dipartimento, numerosi gli attestati delle famiglie

Salute mentale, è allarme a Fermo: «Ricoveri fra gli under 24»
Salute mentale, è allarme a Fermo: «Ricoveri fra gli under 24»
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Marzo 2024, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 09:33

FERMO «Noi facciamo il nostro lavoro, con dedizione e abnegazione. E quando arrivano dei ringraziamenti non possiamo che esserne felici». A rimarcarlo è Mara Palmieri, direttrice del Dipartimento Salute mentale-Servizio psichiatrico Diagnosi e Cura dell'Ast di Fermo. In questi mesi sono stati numerosi gli attestati nei confronti del reparto, l’ultimo, in particolare, ha riguardato un famigliare di un uomo preso in cura dal dottor Alfredo Di Vincenzo. Un lavoro che in silenzio sta conquistando a mano a mano la ribalta e che rappresenta una delle tante offerte dell’Ast di Fermo.

Le lettere

Di ringraziamenti simili, infatti, al reparto guidato dalla direttrice Palmieri ne arrivano molti.

E spesso vengono rivolti direttamente al personale senza ottenere la ribalta mediatica. «Questo - aggiunge Palmieri, accompagnata dallo stesso Di Vincenzo, dal dottor Federico Biondini e dalla funzione organizzativa Luigina Botticelli - ci gratifica e ci motiva ad andare avanti, ad ascoltare e ad aiutare. Tra l’altro attualmente, tra sede ospedaliera e territorio, seguiamo in tutto oltre 2.500 persone. Di queste, circa il 10% è composto da minori che hanno spesso anche necessità di effettuare un ricovero, con richieste urgenti per affrontare situazioni molto complesse. Su scala nazionale, lo scorso anno, si è registrato un +30% di casi, di cui il 50% circa è composto da persone tra i 18 e i 24 anni. E anche noi siamo in linea con il trend nazionale». A fronte del lavoro del reparto, dunque, spunta un disagio che va affrontato con la massima attenzione e che si sta verificando un po’ ovunque. Perché sempre più giovani si stanno rivolgendo a questo genere di strtutture sanitarie? Negli ultimi anni, dopo il periodo della pandemia, è diventato un problema che va preso di petto. «Solo in ospedale, nel corso del 2023, abbiamo effettuato - chiosa Palmieri - oltre 1.200 visite. Oltre al risultato clinico, per noi è molto importante sapere che qui i pazienti trovano un ambiente accogliente con il personale attento alle loro esigenze». Un’attenzione necessaria nella speranza che il problema venga affrontato alla radice visto che, e qui parliamo di dati a livello mondiale, secondo quanto denuncia l’Unicef addirittura un adolescente su 7 ha un problema di salute mentale diagnosticato. Solo nei tre anni della pandemia, ricorda la Società italiana di psichiatria, le diagnosi di disturbi psichici sono aumentate del 30 per cento. E i sintomi depressivi hanno riguardato una persona su 3.

Gli investimenti

E nonostante questo quadro, ormai noto e ribadito in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che si è tenuta alla fine dello scorso anno, a livello nazionale non ci sono stati aumenti degli investimenti e, per alcuni settori, i fondi diminuiscono ogni anno. Il caso era stato sollevato anche dallapresidente nazionale degli psichiatri, la quale ricordava che «l’obiettivo del 10% della spesa del Fondo Sanitario dedicata alla salute mentale, indicato dall’Europa, è lontanissimo, ma lo è anche lo standard minimo del 5% di spesa».

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