La centrale a biomasse
divide i sindacati

La centrale a biomasse divide i sindacati
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Giovedì 8 Maggio 2014, 22:22 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 07:58
FERMO - La centrale a biomasse crea una frattura all’interno dei sindacati. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil nazionali, con un comunicato arrivato ieri da Roma, prendono atto e “rimangono sconcertate” dal tenore delle dichiarazioni rilasciate alla stampa marchigiana dal segretario generale della Cgil di Fermo, in merito alla riconversione dell'ex zuccherificio Eridania Sadam di Fermo e “respingono in maniera categorica le dichiarazioni vergognose fatte nei confronti delle Rsu, alle quali va il pieno sostegno e la solidarietà per la loro costante attività a difesa dei lavoratori dell'ex zuccherificio”. Cosa ha provocato una reazione così vibrata da parte delle categorie sindacali? Il fatto che Maurizio Di Cosmo, il leader provinciale della Cgil abbia espresso tutta la sua contrarietà alla centrale di Campiglione sostenendo che si tratta di un impianto che rischia di danneggiare il territorio. Inoltre Di Cosmo ha sostenuto che la battaglia per la centrale era ormai appannaggio soltanto delle Rsu ex Sadam che non rappresentavano più niente e nessuno.

“Le Federazioni stanno lavorando unitariamente per ridare una speranza occupazionale - si legge nella nota arrivata in risposta a Di Cosmo ieri da Roma - . I nostri studi dimostrano, attraverso un'attenta analisi del possibile impatto ambientale, quanto questo sarebbe stato maggiore per uno zuccherificio in attività, rispetto alla centrale a biomasse, oggi ipotizzata, con le moderne caratteristiche. L'intervento della Cgil fermana risulta pretestuoso e sconcertante. Sono passati, infatti, 8 anni dal primo progetto firmato da tutte le sigle sindacali e dalle istituzioni. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil nazionali continueranno con tutte le loro forze, unitamente alle Rsu e ai lavoratori degli ex zuccherifici, la loro battaglia per garantire la buona e piena occupazione alle centinaia di lavoratori che oggi usufruiscono di ammortizzatori sociali, ormai esauriti”. Le segreterie nazionali di categoria colgono anche l'occasione per significare “a tutta la popolazione marchigiana, in special modo a quella colpita dalla recente alluvione, tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Il segretario Maurizio Di Cosmo non fa attendere una sua reazione. E a caldo dichiara: “Vergognoso a me pare il fatto che per per pochi posti di lavoro si debba distruggere un territorio. Realizzare una centrale come quella in un quartiere ormai urbanizzato, con una sua conformazione è fuori da ogni logica di buon senso. Non si può, ripeto, distruggere il territorio provinciale per pochi posti di lavoro. Anche perché cosa dovremmo allora fare per gli altri 18 mila disoccupati della Provincia?”. Non accenna dunque a placarsi lo scontro tra rappresentanti sindacali sulla questione della centrale a biomasse che da anni vede impegnati comitati, cittadini, lavoratori, ex operai e politici in lunghe discussioni e battaglie legali. Un impianto il cui iter è travagliatissimo e che ha visto un punto a suo favore segnato grazie alla sentenza del Tar di qualche giorno fa che di fatto ha delegittimato il lavoro fatto dalla Provincia con il sostegno del Comune di Fermo.

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