Centrale, nuovo altolà
del presidente Cesetti

Centrale, nuovo altolà del presidente Cesetti
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Lunedì 23 Febbraio 2015, 22:27 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 10:00
FERMO - "La sentenza del Consiglio di Stato non fa altro che affermare che la Provincia di Fermo non si può bypassare". Cosi il Presidente della Provincia di Fermo Fabrizio Cesetti commenta il responso del Consiglio di Stato, che rigetta il ricorso presentato da Comune e Provincia contro la realizzazione della centrale a biomasse di Campiglione. "Questa sentenza a me soddisfa quasi completamente- continua Cesetti- dopo l'ordinanza di luglio l'esito di oggi è conseguente, ci avrei messo la firma. E' vero che conferma la sentenza del Tar Marche e respinge i ricorsi di Comune e Provincia, ma le motivazioni sono ben diverse, perché vengono riconosciute integralmente le ragioni della Provincia e questo è il punto fondamentale. In realtà il Consiglio di Stato non fa che spazzare via quello che aveva imposto il Tar". Insomma per Cesetti non finisce qui, anzi la palla è ancora al centro e la partita è tutta da giocare. Per il Presidente della Provincia di Fermo, la sentenza non è un fulmine a ciel sereno e il responso è tutt'altro che negativo : "Siamo partiti da un'ordinanza del Tribunale Amministrativo delle Marche del 9 Maggio del 2013 che accoglieva la domanda della Powercrop e concedeva l'autorizzazione, decretando che la Via della Provincia non era valida, che doveva decidere la Regione, in quanto capace ed in grado di superare i limiti dell'ente provinciale. Poi c'è la sentenza del 20 Maggio 2014 che disponeva che la Provincia doveva rifare la Via, fissando dei presupposti. Ora il Consiglio di Stato dice che è la Provincia che dovrà rifare la Valutazione di Impatto Ambientale, indagando tutti i profili coinvolti, non solo quelli stabiliti dal Tar. C'è poi un ulteriore aspetto importantissimo che viene messo alla luce, vale a dire la valutazione dovrà essere complessiva, andrà indagato l'impatto sul sito specifico. Insomma si afferma che non sono i giudici amministrativi che devono decidere, o tanto meno la Regione, ma la Provincia di Fermo, nell'obbligo della motivazione e secondo diritto, cosa che avevo già detto in passato. Non può essere calpestato il principio d'autorità delle istituzioni". Vale a dire la Provincia c'è e ha tutta l'autorità giurisdizionale per agire a riguardo. Per cui si ricomincia daccapo. Gli uffici della Provincia preposti si rimetteranno al lavoro il prima possibile. "La storia si scrive adesso - prosegue sicuro Cesetti- Il personale degli uffici sapranno far valere una volta per tutte le ragioni ostative alla realizzazione della centrale, nel rispetto del percorso legislativo". I tempi si preannunciano molto lunghi, visto che questa volta non c'è un limite imposto dal tribunale, tanto che Cesetti consiglia vivamente ai ricorrenti della Powercrop di rinunciare al progetto. "Per noi la salvaguardia del territorio e della salute dei nostri cittadini viene prima di tutto. Per questo chiederemo anche il parere dell'Asur. Il sito della ex Sadam si trova in un'area centrale per la Provincia di Fermo, uno snodo commerciale importante e un territorio molto antropizzato, dove dovrà essere realizzato anche l'ospedale di rete. Per cui è impensabile la costruzione di una centrale a biomasse di quel tipo. Siamo disponibili a vagliare ogni possibile alternativa che risponda alla vocazione del territorio. Inoltre penso che ogni decisione che verrà presa a riguardo dovrà essere approvata anche dagli abitanti della zona". Una sentenza, dunque, che, in un primo momento ha fatto esultare le rappresentanze sindacali, che hanno visto nell'ordinanza del Consiglio di Stato un via libera alla realizzazione della centrale e al conseguente reinserimento degli ex dipendenti Sadam, e che è stata accolta con gioia anche da Cesetti, che invece, con lo sguardo attento del giurista, ha saputo leggere nelle motivazioni una nuova opportunità per far valere le ragioni dell'ente.
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