Scala il monumento e poi si lancia. Notte selvaggia di alcol e bravate

Scala il monumento e poi si lancia. Notte selvaggia di alcol e bravate
Scala il monumento e poi si lancia. Notte selvaggia di alcol e bravate
di Emidio Lattanzi
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Lunedì 20 Luglio 2020, 03:40

SAN BENEDETTO Il bollettino della notte tra sabato e domenica parla, ancora una volta, di alcol e gesti ai limiti dell’assurdità. Questa volta il primo posto se lo aggiudica un turista umbro di trent’anni, M.M. che si è lanciato dalla sommità del monumento al pescatore dopo aver scalato la statua posizionata in via delle Tamerici. Ma il bilancio parla anche di un’altra minore finita in ospedale per l’alcol e di una rapina sulla quale stanno cercando di fare luce gli agenti del commissariato. 

La notte è stata certamente folle per un turista umbro di trent’anni che è finito in ospedale dopo essersi lanciato dalla sommità del monumento al pescatore che si trova in via delle Tamerici, nel giardino “Nuttate de Luna”. L’uomo,probabilmente in preda ai fumi dell’alcol, si è prima arrampicato sugli scogli quindi ha scalato la statua realizzata dall’artista Cleto Capponi raggiungendo la testa del pescatore. Da lì, per motivi assolutamente incomprensibili, si è lanciato forse confidando che il suo gruppo di amici lo avrebbe preso al volo come un rockstar. Fatto sta che l’epilogo del lancio è consistito nell’intervento dell’ambulanza inviata sul posto dal 118. Il trentenne ha infatti riportato una frattura alla caviglia e alcune contusioni. È stato portato in ospedale in condizioni fortunatamente non gravi. 
 

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 Dopo il caso della quattordicenne soccorsa a Grottammare in coma etilico sono tornati a verificarsi, questa volta a San Benedetto, problemi legati all’abuso di alcolici. Diversi sono stati, nella notte tra sabato e domenica, gli interventi per l’eccessiva assunzione di alcolici. Il caso più problematico riguarda una ragazzina di diciassette anni che è stata soccorsa in via Pasqualetti, nei pressi dei bagni pubblici che si trovano nella pineta. È stata portata in ospedale e sottoposta a terapie che, nel giro di qualche ora, l’hanno fatta riprendere. Ora dovrò vedersela con i genitori. C’è invece la polizia al lavoro su un episodio avvenuto nella notte in centro. Un ragazzo è stato derubato del proprio giubbetto da un giovane, probabilmente uno straniero, spalleggiato nell’operazione da altri due complici. La polizia è al lavoro per ricostruire i fatti e per identificare i tra malfattori. 

Anche nella serata di sabato, con proseguimento fino alle prime ore di domenica, si è svolto il servizio interforze coordinato dalla questura e finalizzato alla verifica dei provvedimenti tesi al contrasto della diffusione del virus Covid 19. I controlli hanno riguardato principalmente il quadrilatero della movida e la zona nord del lungomare. Sorvegliati speciali dalla questura, nella notte, sono stati i locali frequentati dal popolo della movida. 

Proseguono le indagini intanto della polizia, sul piano della sicurezza gli agenti raccolgono informazioni che poi alla fine passano al vaglio di una valutazione inesorabile in termini di legge. «La gran parte dei gestori - spiega Paolo Maria Pomponio questore di Ascoli Piceno - sono ormai in linea con la normativa che mira a contenere la diffusione del Covid. Gli addetti alla security sono stati molto impegnati anche a verificare l’età dei giovani che chiedevano di entrare. Ma il rischio che la questura disponga altre chiusure incombe ancora su un limitato numero di locali, tra cui uno nel centro della Riviera delle palme che, ormai all’alba, ha continuato a mantenere alzate le serrande e a servire gli avventori. Un corposo dossier è sul tavolo degli investigatori della divisione Polizia amministrativa e sociale, che a breve definiranno la posizione del gestore del locale in questione». 

Infine la polizia è intervenuta al molo Sud, all’alba, per un 19enne salito a bordo di una barca ormeggiata, poi sdraiatosi su di un materassino.

La scena non è sfuggita al custode e il giovane, che lavora nel campo della nautica, si è scusato per l’accaduto affermando di essere solo confuso per i bagordi di una serata trascorsa con amici a ballare.

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