La spesa
Prevedendo una spesa complessiva di 24.888, il documento affida alla ditta “Traini Ecoservices Srl” il compito di realizzare un nuovo specchio acquatico. «La vasca avrà un fondo in granulato di quarzo e non più in teli di Pvc - si legge nell’atto - con impianto di filtraggio per la chiarificazione dell’acqua adeguato e di ultima generazione, all’interno di un piccolo vano tecnico. Saranno altresì messe a dimora nuove essenze». Nel documento, si ripercorre a sommi capi la storia di questo particolare manufatto. Ricordiamo che il Giardino Umido (insieme con le altre principali oasi tematiche) venne inaugurato nel 2005, sotto l’amministrazione Martinelli. «Nel 2020 - scrivono i tecnici municipali - si è proceduto allo smantellamento dell’area tematica sita sul lungomare sud denominata “Giardino Umido” composta da uno stagno di piccole dimensioni con uno spazio circostante arricchito da essenze vegetali.
Il problema
Il problema fu che tale decisione venne presa senza avvisare nessuno. Perfino l’allora sindaco, Pasqualino Piunti, si disse estraneo a tale scelta dei tecnici. Poteva essere individuata una soluzione meno radicale? La drastica decisione di interrare il laghetto mandò letteralmente in bestia molte persone, tra residenti e turisti. Il Comitato di quartiere Mare mise in atto proteste sul posto, per chiederne il ripristino. Piunti assicurò un suo interessamento ma, poi, arrivò al termine del suo mandato col laghetto ancora colmo di terra. La nuova amministrazione a guida Spazzafumo aveva lo stesso obiettivo. A dicembre 2022 (durante un’assemblea pubblica del Comitato di quartiere Mare) l’attuale vicesindaco e assessore ai lavori pubblici - Antonio Capriotti - garantì la massima attenzione verso questo problema. Ora, a distanza di circa 8 mesi, le cose stanno andando nel verso giusto e, probabilmente, già prima dell’estate 2024 il lungomare di Porto d’Ascoli avrà nuovamente uno dei suoi tratti più peculiari.