RIPATRANSONE - E' scontro a Ripatransone dopo la decisione dell'amministrazione comunale di temporeggiare sulla possibilità di costituire il comune parte civile nel procedimento per il depuratore di Santa Maria Goretti. La vicenda proprio in queste settimane, è finita in parlamento con gli onorevoli pentastellati Giorgio Fede e Ilaria Fontana che hanno interrogato in merito il ministro dell'Ambiente seguendo con attenzione tutte le fasi di una situazione denunciata a più riprese dall'opposizione offidana, in particolar modo da Eliano D'Angelo.
La vicenda
«L’impianto di Offida - ricorda Fede per il quale la risposta del ministro è stata vaga - è stato oggetto di indagini circa il potenziale inquinamento del torrente Tesino, nel 2021 è stato emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di varie figure all'interno della società che gestisce l'impianto per responsabilità nella compromissione delle acque del torrente.
I quattro consiglieri incalzano: «Tra loro ci sono consiglieri che vivono nella frazione Valtesino, a pochi metri dal torrente, che probabilmente mangiano i frutti di una terra irrigata da un’acqua inquinata, ma non hanno esitato ad alzare la mano per dimostrare la loro contrarietà alla nostra richiesta».
Le domande
L’opposizione ha chiesto ai consiglieri di motivare la loro scelta «L’unica risposta è stata quella del sindaco il quale preferisce attendere la valutazione del legale del Comune di Offida e dopo la lettura della mozione ha chiesto se noi dell’opposizione sapessimo cosa sono i Cod, quasi a volerci interrogare. A noi non serve conoscere i tecnicismi di biologia, ma interessa il bene dei nostri concittadini che mangiano frutta e verdura irrigata con un’acqua in cui sono stati trovati batteri sconosciuti». L’opposizione parla di «perdita di tempo per prolungare le tempistiche e arrivare al giorno della prima udienza, fissata per fine marzo 2024, per poi affermare che non hanno avuto tempo di confrontarsi con il legale per costituirsi parte civile».