Depuratore, toni accessi tra Ciip e Consind. Nuovo intervento dei carabinieri

I vigilantes davanti al depuratore
I vigilantes davanti al depuratore
di Luigi Miozzi
3 Minuti di Lettura
Sabato 19 Febbraio 2022, 05:45

ASCOLI - Non accenna ad allentarsi il braccio di ferro tra il Piceno Consind e la Ciip sul depuratore di Campolungo. Anche ieri sono dovuti intervenire i carabinieri dopo che due vigilantes posizionati davanti ai cancelli erano andati in contrasto con alcuni dipendenti della Ciip che dovevano entrare all’interno dell’area dell’impianto. 

 

Ancora tensioni e ancora una volta i militari dell’Arma a verbalizzare l’accaduto. Ma il Consind non sembra mollare la presa. Nonostante la delibera della Regione Marche che stabilisce la restituzione dell’impianto di depurazione industriale entro il prossimo 31 marzo e l’atto conseguente approvato dall’Ato, il presidente del consorzio industriale Domenico Procaccini starebbe valutando l’ipotesi di presentare ricorso per chiedere l’annullamento della delibera dell’Ambito territoriale. La gestione della depurazione dei reflui industriali da circa una ventina d’anni ha fino ad ora rappresentato per il Piceno Consind un servizio offerto alle aziende che ha garantito introiti importanti, tanto più per un ente che da lustri è in negli ultimi anni difficoltà finanziarie nonostante i tentativi di risanamento che sono stati programmati. Dal prossimo primo aprile la gestione del depuratore di Campolungo dovrebbe passare definitivamente nelle mani della Ciip ma, visto come si sono messe le cose, non è da escludere che ci possano essere degli strascichi nelle aule dei tribunali. 

E potrebbe non riguardare solo il depuratore di Campolungo. Il ricorso alle vie legali potrebbe rimettere in ballo tutto l’accordo, ben più corposo, tra la Ciip e il Piceno Consid, di cui la restituzione dell’impianto di lavorazione dei reflui industriali rappresenta solo l’ultimo passaggio. Pertanto, non è da escludere che vengano ridiscussi anche la gestione di altri impianti passati già dal consorzio industriale alla Ciip e anche lo smaltimento dei fanghi derivanti dalle depurazione che la Ciip, in virtù del suddetto accordo, aveva conferito nell’impianto di Campolungo.

Una contrapposizione che tra risvolti giudiziari e eventuali risarcimenti potrebbe avere delle conseguenze molto serie.

Nel frattempo, però, i tecnici dei due enti sono al lavoro per raccogliere tutte le informazioni necessarie al fine di valutare gli investimenti sostenuti nel corso degli anni dal Piceno Consind (ex consorzio industriale) e quelli che dovranno essere realizzati dalla Ciip (ex consorzio idrico) per adeguare l’impianto per poter poi quantificare l’indennizzo da versare al momento della formalizzazione del passaggio definitivo della gestione. In ballo ci sono decine di milioni di euro e il braccio di ferro in corso fra i due enti è la testimonianza dell’importanza della gestione dell’impianto di depurazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA