Alba Adriatica, sequestrato sotto casa con una pistola alla tempia e gioielleria rapinata: 25 minuti di terrore per Stefano Cichetti. Indagini anche nelle Marche

E' il fratello del consigliere comunale Paolo Cichetti

Alba Adriatica, sequestrato sotto casa con una pistola alla tempia e gioielleria saccheggiata
Alba Adriatica, sequestrato sotto casa con una pistola alla tempia e gioielleria saccheggiata
di Davide Crisci
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 07:21

ALBA ADRIATICA Ha temuto di non poter riabbracciare i propri figli. Per questo motivo quando il rapinatore davanti casa lo ha minacciato puntandogli una pistola alla tempia e intimandogli di salire in auto, lui, gioielliere da oltre 30 anni, non ha detto una sola parola. Sotto choc, terrorizzato, ha soltanto sperato che quell’incubo finisse il prima possibile. Ma per Stefano Cichetti, fratello del consigliere comunale Paolo, quei 25 lunghissimi minuti in cui é rimasto sotto tiro sono stati interminabili. 

Il terrore

Il sequestro e la rapina sono avvenuti intorno alle 19.40, quando il gioielliere é stato bloccato davanti al cancello di casa, nel popoloso quartiere di Villa Fiore. É stato prima fatto salire in auto per tornare in gioielleria, ha dovuto aprire il negozio e consegnare tutti i gioielli esposti in vetrina ma non quelli nella cassaforte che si apre automaticamente soltanto al mattino seguente. Infine il malvivente lo ha costretto a fargli da autista e si è fatto lasciare in una strada secondaria di Villa Rosa di Martinsicuro dove ha fatto perdere le sue tracce. «Ti seguiamo da mesi, conosciamo la tua famiglia, collabora e non ti faremo nulla».

Il rapinatore solitario

Sono state queste le prime parole pronunciate dal rapinatore che ha sempre parlato al plurale pur agendo da solo. Aveva il volto parzialmente travisato da uno scaldacollo, italiano, non più di 40 anni, alto circa 1.70, con accento del centro sud, forse romano.

Freddo, sempre lucido, ha prima puntato la pistola alla tempia dell'albense, poi, una volta saliti in auto, gli ha ordinato la strada da percorrere per tornare in gioielleria. Il malvivente era seduto sul sedile passeggero posteriore e durante il tragitto ha sempre tenuto sotto tiro con l'arma il gioielliere. «Continua a collaborare e vedrai che non faremo nulla né a te, né alla tua famiglia» - ripeteva il rapinatore -. Parcheggiata l'auto in via Bafile, dietro la chiesa di Sant'Eufemia, l'albense ha riaperto nuovamente il negozio e consegnato al malvivente tutti i gioielli esposti in vetrina. Diamanti, anelli con zaffiri, smeraldi e rubini per un bottino che potrebbe sfiorare i 100mila euro.

Autista per il rapinatore

Poi l'ultima richiesta del rapinatore: «Fammi da autista e accompagnami a Villa Rosa». Il gioielliere ha ubbidito e il malvivente una volta sceso dall'auto ha fatto perdere le proprie tracce. L'allarme è scattato qualche istante dopo con i carabinieri della locale stazione e del comando provinciale che hanno istituito posti di blocco in tutta la Val Vibrata e anche nelle vicine Marche. Ma del rapinatore, apparentemente solitario, nessuna traccia. C'è però la possibilità concreta che ad attenderlo a Villa Rosa ci fosse un complice, lo stesso che con ogni probabilità lo ha accompagnato sotto casa dell'albense. I carabinieri stanno passando al setaccio ogni telecamera di sorveglianza alla ricerca di indizi utili.

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