Ascoli, taglio di 50 fra infermieri e Oss. Natalini e sindacati dal prefetto. Agostini: «Riducono il personale e poi danno 600mila euro di premi ai dirigenti amministrativi»

Ascoli, taglio di 50 fra infermieri e Oss
Ascoli, taglio di 50 fra infermieri e Oss
di Mario Paci
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:30

ASCOLI Il prefetto De Rogatis ha convocato domani mattina a Palazzo San Filippo la direttrice dell’Ast, Nicoletta Natalini e le organizzazioni sindacali per tentare una conciliazione dopo che l’azienda sanitaria ha comunicato di non rinnovare 50 contratti in scadenza di infermieri e soprattutto Oss. Durante l’assemblea pubblica all’auditorium Neroni, la manager sanitaria ha ribadito sostanzialmente che nonostante il taglio la sanità picena regge e vanta delle eccellenze. 

Il declino

Una tesi che non convince l’ex deputato Luciano Agostini. «La situazione è drammatica. I servizi sono allo sbando, gli operatori sono sfiduciati, ci sono sempre più abbandoni, le liste d'attesa sono infinite, la situazione finanziaria è fuori controllo. Di questo passo - dice Agostini - si arriverà al default oppure a nuove tasse per i cittadini di questa regione. Gli ospedali riducono le operazioni chirurgiche ogni settimana di più, i pronto soccorso sono allo stremo delle forze, le strumentazioni sono obsolete e si rompono in continuazione. In tutto questo assistiamo allo spettacolo della divisione di 600.000 euro di premi tra i dirigenti amministrativi (e anche qui con forti disparità...), mentre è di questi giorni la notizia del futuro licenziamento di infermieri, Oss e ausiliari: quasi cinquanta persone, con altrettante famiglie che si trovano in difficoltà. Intanto - prosegue Agostini - si programma la costruzione di nuovi edifici per le case della comunità con i fondi del Pnrr, ma i ritardi probabilmente non consentiranno di farli davvero».

Agostini prende spunto dallo spostamento del distretto di Offida presso la Rsa, riducendone i posti letto, perchè a 5 anni dallo stanziamento dei fondi per la sua ristrutturazione, questa non è mai partita. «Purtroppo - sostiene l’esponente Dem - il disastro sembra ormai alle porte e servirebbe una decisa inversione di rotta, anche perché non ci si può più nascondere dietro la funzione supplente dei privati, la cui azione è peraltro in forte difficoltà. L'attuale giunta di destra dovrebbe smetterla di fare propaganda sulla pelle dei cittadini, perché le condizioni della nostra sanità sono palesi e sotto agli occhi di tutti».

La stoccata

Ma Agostini non risparmia critiche neanche ai suoi. «Con modestia mi sentirei di consigliare alle opposizioni di studiare meglio i dati finanziari ed eviterei di scimmiottare i compendi universitari. La nostra necessità è di costruire un nuovo modello sanitario post Covid, a partire da una nuova organizzazione territoriale, con la riorganizzazione dell'emergenza-urgenza e l'istituzione dei Cau (Centri di Assistenza e Urgenza) in funzione di una nuova rete ospedaliera. Ovviamente nel nuovo piano sanitario di tutto questo non c'è alcuna traccia e qualcuno dovrebbe accorgersene per poi agire di conseguenza». Dopo che negli ultimi tre anni si sono alternati nel Piceno sette tra direttori e commissari, per Agostini la competenza di Natalini appare una buona notizia. «Saremo al suo fianco sempre che il governo regionale la lasci lavorare».

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