Ascoli, la Cna: «Perse le imprese nel commercio, manifattura e costruzioni. Serve una Zes per il Piceno»

Ascoli, la Cna: «Perse le imprese nel commercio, manifattura e costruzioni. Serve una Zes per il Piceno»
Ascoli, la Cna: «Perse le imprese nel commercio, manifattura e costruzioni. Serve una Zes per il Piceno»
di Cristiano Pietropaolo
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Sabato 23 Dicembre 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 18:37

ASCOLI - Si conclude un 2023 complesso per il tessuto imprenditoriale del Piceno. La Cna di Ascoli traccia il bilancio di un anno che avrebbe dovuto segnare il tanto atteso rilancio economico e che invece ha dovuto fare i conti con nuove criticità e il consolidamento di trend preoccupanti per il futuro. Se, da un lato, secondo i dati elaborati dal Centro studi Cna Marche nel terzo trimestre 2023 il numero degli occupati su scala regionale aumenta (20.182 unità in più rispetto allo stesso trimestre 2022 con un +3,2%) in misura maggiore rispetto al dato nazionale (+2,1%), dall’altro è in tale crescita che si annidano le principali cause di un bilancio che, per il 2023, si preannuncia negativo.

I dati

Il numero degli occupati aumenta grazie all’ascesa della componente dei lavoratori dipendenti (+6,7%), sufficiente a colmare il netto calo degli indipendenti (-8,2%), 12.428 unità in meno rispetto al terzo trimestre di un anno fa.

La demografia d’impresa registra nelle Marche, rispetto allo stesso periodo del 2022, una notevole perdita di imprese attive (-4.384, pari al -3,1%), in assoluto la più significativa dell’intero Paese (-35.365 imprese e -0,7%). L’export manifatturiero diminuisce (-16,5%) in maniera più consistente di quello nazionale (-9,6%), ma se si considera il dato al netto dell’export di articoli farmaceutici il calo risulta assai più contenuto (-2,5%). Nel Piceno, nei primi 11 mesi dell’anno, c’è una decisa perdita di imprese attive nel commercio e riparazione veicoli (-9,8%, quasi il doppio rispetto al -5,5% della regione), nelle manifatture (-7,4% contro -3,8% per la regione), nelle costruzioni (-9,5% contro il -4,1% delle Marche) e nei servizi di alloggio e ristorazione (-6,2% contro il -2,9%). Le opportunità di lavoro in provincia appaiono in leggero calo tendenziale: a dicembre, secondo il Sistema Excelsior, per le imprese della provincia sono previste 1.100 assunzioni, 20 in meno rispetto allo stesso mese dell’anno prima (-1,9%). Nel trimestre dicembre 2023 - febbraio 2024, le assunzioni previste saliranno a 4.040, pur restando al di sotto di 80 unità rispetto allo stesso trimestre del 2023, con un calo del -2,0%.

Le nomine

Ci sono tre nuovi vicepresidenti provinciali: Tonino Scipioni che si occuperà dell’area montana, Barbara Tomassini per l’area ascolana e Giulio Piergallini per quella costiera. «I numeri parlano di una situazione complessa. Bisogna valorizzare i giovani, in vari ambiti, come nel campo della moda. I giovani che fanno impresa sono pochi - spiega il presidente di Cna Picena Arianna Trillini. - C’è un credito sempre più difficile da acquisire, con la diminuzione dell’export farmaceutico dovuto alla minore richiesta di farmaci anti Covid. Gli imprenditori affrontano un contesto insidioso, con inflazione e aumento dei tassi, ma anche le guerre e la crisi delle materie prime. Serve una Zona economica speciale per il Piceno, per riequilibrare il territorio, tutelare le attività nelle aree montane con la moratoria dei mutui e la riduzione degli oneri sociali del lavoro dipendente». Il direttore della Cna Picena Francesco Balloni evidenzia: «Le risorse devono essere distribuite tra tanti. Nel 2024 dobbiamo puntare ancora sulla ricostruzione, vediamo di buon occhio le parole del Commissario Castelli sul fatto che saranno chiusi tutti i progetti e qui serviranno le imprese. Arriveranno 400 milioni che serviranno per lavorare sulla ri-popolazione dei territori».

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