ASCOLI - Si conclude un 2023 complesso per il tessuto imprenditoriale del Piceno. La Cna di Ascoli traccia il bilancio di un anno che avrebbe dovuto segnare il tanto atteso rilancio economico e che invece ha dovuto fare i conti con nuove criticità e il consolidamento di trend preoccupanti per il futuro. Se, da un lato, secondo i dati elaborati dal Centro studi Cna Marche nel terzo trimestre 2023 il numero degli occupati su scala regionale aumenta (20.182 unità in più rispetto allo stesso trimestre 2022 con un +3,2%) in misura maggiore rispetto al dato nazionale (+2,1%), dall’altro è in tale crescita che si annidano le principali cause di un bilancio che, per il 2023, si preannuncia negativo.
I dati
Il numero degli occupati aumenta grazie all’ascesa della componente dei lavoratori dipendenti (+6,7%), sufficiente a colmare il netto calo degli indipendenti (-8,2%), 12.428 unità in meno rispetto al terzo trimestre di un anno fa.
Le nomine
Ci sono tre nuovi vicepresidenti provinciali: Tonino Scipioni che si occuperà dell’area montana, Barbara Tomassini per l’area ascolana e Giulio Piergallini per quella costiera. «I numeri parlano di una situazione complessa. Bisogna valorizzare i giovani, in vari ambiti, come nel campo della moda. I giovani che fanno impresa sono pochi - spiega il presidente di Cna Picena Arianna Trillini. - C’è un credito sempre più difficile da acquisire, con la diminuzione dell’export farmaceutico dovuto alla minore richiesta di farmaci anti Covid. Gli imprenditori affrontano un contesto insidioso, con inflazione e aumento dei tassi, ma anche le guerre e la crisi delle materie prime. Serve una Zona economica speciale per il Piceno, per riequilibrare il territorio, tutelare le attività nelle aree montane con la moratoria dei mutui e la riduzione degli oneri sociali del lavoro dipendente». Il direttore della Cna Picena Francesco Balloni evidenzia: «Le risorse devono essere distribuite tra tanti. Nel 2024 dobbiamo puntare ancora sulla ricostruzione, vediamo di buon occhio le parole del Commissario Castelli sul fatto che saranno chiusi tutti i progetti e qui serviranno le imprese. Arriveranno 400 milioni che serviranno per lavorare sulla ri-popolazione dei territori».