Senigallia, «Niente condizionatore:
la paziente s'è aggravata ed è morta»

Senigallia, «Niente condizionatore: la paziente s'è aggravata ed è morta»
di Bianca Vichi
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Giovedì 23 Agosto 2018, 05:35
SENIGALLIA Entra in ospedale con la febbre e ne esce morta dopo aver contratto una polmonite batterica. È il caso, denunciato dal Comitato per la difesa dell’ospedale, di una 88enne di Sant’Angelo ricoverata nel reparto di Medicina dove, nel periodo di degenza, non funzionava l’aria condizionata. Un problema non isolato perché per settimane i dializzati sono stati costretti a portarsi il ventilatore da casa.
«La popolazione tutta di Senigallia dovrebbe sapere che i ricoverati all’ospedale della città, oltre ad essere curati fanno la sauna per tutto il tempo della degenza» lo sfogo del figlio della 88enne prima ancora che la madre morisse.
  
 
«L’impianto di aria condizionata non funziona e neanche provvedono ad aggiustarlo. Ma la cosa più grave è che non si possono aprire le finestre perché cadono addosso. Almeno cosi ci ha riferito il personale di corsia. Provate a pensare con questo caldo come i pazienti e familiari che debbono seguirli, come possano stare dentro una stanza».«Ancora una volta con grande disagio e, credeteci, anche con vera compassione – si legge nella nota diffusa ieri dal comitato per la difesa dell’ospedale - una signora, dopo essere stata ricoverata il 2 agosto nel nostro ospedale per febbricola resistente, ma senza problemi polmonari è stata sistemata, in una camera priva di condizionatore, per problemi da tempo riconosciuti ma mai risolti al sistema di aerazione. Una stanza in cui non si possono aprire le finestre perché troppo pesanti e con cerniere troppo dure».
Il comitato insiste sul disagio. «Immaginate quale sia stata la sofferenza di questa donna e dei suoi sfortunati compagni con le temperature che hanno fatto soffrire tutti noi? La povera signora si aggrava, sorge una polmonite con setticemia e con febbre a 40 resistente a tutti gli antibiotici lascia questo mondo. Chi ha responsabilità nel degrado dell’ospedale ci accusa di esserne i responsabili per la nostre denunce, per altro mai smentite, che fanno fare brutte figure di fronte alla città, ma noi parliamo solo con cifre, leggi e circolari alla mano».
Il comitato punta il dito ancora una volta sulla confusione che regna al Laboratorio di analisi, dove pagare le prestazioni e registrare le analisi è difficile come vincere una cinquina al lotto, dice. «Una ecografia renale a Senigallia si potrà fare nel giugno 2020 – prosegue - se volete invece levarvi la paura dovrete aspettare dicembre 2018 ma dovrete fare una gitarella a San Severo. Comodo, solo 1 ora e 30 minuti d’auto».
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