Una Grande Ancona? Ai sindaci piace eccome: «È la svolta per i servizi». La proposta di Silvetti accolta dai colleghi dei comuni della riviera del Conero

«Equità e buon senso contro i campanilismi, potremo fare economie di scala»

Una Grande Ancona? Ai sindaci piace eccome
Una Grande Ancona? Ai sindaci piace eccome
di Antonio Pio Guerra
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Lunedì 25 Settembre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 08:47


ANCONA La Grande Ancona che piace anche ai sindaci dell’hinterland. Ma soltanto a patto che sia un percorso equo e rispettoso dell’identità culturale di tutti. Dopo l’intervista di ieri del sindaco di Ancona Daniele Silvetti al Corriere Adriatico nella quale delineava i pilastri ed i vantaggi del progetto di un’Ancona città metropolitana, la parola passa ora ai sindaci del territorio. A partire da Camerano, dove il primo cittadino Oriano Mercante si dice favorevole ad un’intesa sui servizi. 

 


Idea accettata


«Mi sembra giusto farlo, specie in un’area che potrebbe coinvolgere fino a 150mila persone e dove andrebbero quindi fatte delle economie di scala» suggerisce la fascia tricolore. Quali vantaggi per la sua città? «In questo momento, uno dei temi caldi è quello dei rifiuti. A me non dispiacerebbe una società unica». E aggiunge: «Potrebbe essere un banco di prova», aprendo anche alla possibilità che l’unione di intenti col capoluogo possa coinvolgere altri ambiti, come quello della Polizia locale o una più efficiente organizzazione del servizio di pubblica assistenza, nell’Anconetano in capo ad almeno cinque o sei associazioni. «Sulla gestione condivisa dei servizi e dei trasporti siamo assolutamente d’accordo e pronti a collaborare» rilancia Filippo Moschella, sindaco di Sirolo. «La metropolitana di superficie, ad esempio, mi sembra un’ottima idea anche se dal capolinea all’Aspio, per raggiungere i nostri territori servirebbero altre diramazioni» continua. 

Il tentativo


Del resto, un tentativo in questo senso è già stato fatto. «L’autobus che quest’estate ha collegato Portonovo a Sirolo e Numana è un esempio di collaborazione tra sindaci per offrire dei servizi».

Guarda invece al turismo, il core business del suo comune, Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana. Creare una filiera della cultura e dell’intrattenimento per destagionalizzare, con Ancona nel cuore e tanti comuni satelliti intorno. All’atto pratico, l’idea è quella di coinvolgere l’intero impianto socioeconomico di un comune come Numana, offrendo a strutture come alberghi e ristoranti l’opportunità di gestire una parte della ricettività connessa a grandi eventi organizzati nella Dorica, che da sola non sarebbe in grado di gestire i grandi flussi di un concerto internazionale o di una stagione teatrale coi fiocchi. E «perché non prevedere un tour che da Numana ti porti a visitare anche i musei di Ancona?» dice Tombolini. C’è da fare un salto culturale. «Il termine fusione ci mette un po’ paura. Le nostre sono tutte realtà con forti campanilismi» rimarca Tombolini. Che comunque ricorda il suo sì ad «un’unione di intenti e strategia».


La condizione 


«Qual è la condizione imprescindibile? L’equità» risponde invece Mercante. «Un’equa distribuzione delle risorse, senza egoismi e senza che qualcuno voglia fare necessariamente la parte del leone» prosegue il sindaco di Camerano. A questo punto, «basterà fare cose di buon senso perché la risposta della popolazione e delle imprese sia positiva nonostante le spinte campanilistiche che ci sono in ogni comune» spiega. Insomma, la strada per l’Ancona metropolitana di domani è già spianata. Ora non resta che percorrerla.

 

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