ANCONA Un gioco di incastri tra edifici scolastici. Un tetris a tempo di record per garantire un edificio consono ai 750 studenti dell’istituto superiore Benincasa di via Marini, con le valigie in mano perché l’immobile andrà demolito e ricostruito ex novo entro il 2026. Ad ospitarli, ci penserà il palazzo dell’ex Savoia in via Vecchini dove, dopo 12 anni di abbandono, sono in corso i lavori di restyling a tappe forzate in mano alla Provincia.
Il tetris
Un tetris, appunto, dove la tempistica è fondamentale e tutto deve procedere in modo armonico, puntuale al millesimo di secondo.
I tempi
Ma ora tutto sta procedendo secondo i tempi stabiliti. «Esternamente è già partita la sistemazione dei cornicioni - dettaglia Vallasciani - e sono attualmente in corso i lavori per l’ammodernamento dell’impiantistica e per la realizzazione di qualche opera muraria per creare un numero maggiore di aule di dimensioni più piccole. Stiamo anche dividendo vecchi laboratori molto grandi che non sarebbero utilizzati». Insomma, fin qui non si sono stati altri intoppi e, se tutto procede secondo le previsioni, il regalo sotto l’albero per i ragazzi del Benincasa sarà quello di una nuova scuola pronta ad ospitarli al rientro dalle vacanze natalizie. In questo modo nella sede di via Marini potranno partire i lavori di demolizione e ricostruzione da completare tassativamente entro marzo 2026, come stabilito dalla serratissima tabella di marcia del Pnrr. Fino al 2026, duqnue, l’ex Savoia tornerà ad essere un edificio scolastico, ma dopo? Quale sarà il destino dell’immobile? «È un patrimonio che mettiamo a disposizione della città - osserva Carnevali -: abbiamo tre anni per decidere che farne, dunque parliamo di soluzioni da prendere nel medio periodo». Ma intanto, qualche ipotesi viene messa sul piatto. «Si tratta di una struttura jolly. Se proseguono gli interventi sull’edilizia scolastica, può essere utilizzata ancora per ospitare gli studenti. Ma potrebbe servire anche per le esigenze della Provincia, anche alla luce della riforma che darebbe altre funzioni all’ente».
Il park sotterraneo
Sulle prospettive dell’ex Savoia si innesta anche l’ipotesi lanciata dal sindaco Daniele Silvetti «di creare un parcheggio interrato, senza rinunciare alle volumetrie». Un park sotterraneo e, nel cortile sovrastante, troverebbe spazio anche un «bosco urbano». Progetti futuribili. Ma ci sono davanti altri tre anni per prendere la decisione. Triennio durante il quale l’ex Savoia tornerà a vivere dopo 12 anni come l’istituto superiore che era un tempo.