TRECASTELLI - Attivato un tavolo tecnico dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, per la drammatica situazione dell’allevamento di Trecastelli, dove oltre alla Brucella è subentrata un’epidemia di parvovirosi. Nel corso di una riunione con le autorità, che si è svolta giovedì, seguita da un sopralluogo nella struttura, è stato approvato un piano che prevede il trasferimento di una parte dei cani e lo sblocco delle adozioni.
La decisione
«Ho convocato una riunione in cui abbiamo approvato un piano – spiega l’assessore Saltamartini – per garantire sicurezza e benessere a questi poveri animaletti.
«In tutti questi mesi non è vero che non è stato fatto nulla – prosegue l’assessore – tutti gli enti preposti si sono mobilitati ma si sono trovati di fronte ad una malattia sconosciuta per la quale non esiste una cura, si è agito in via sperimentale». Si tratta del primo caso in Europa. Molti cani sono nel frattempo morti, oltre 120 negli ultimi dieci giorni a causa della parvovirosi, che ha colpito soprattutto i cuccioli non vaccinati. Un’emergenza nell’emergenza. Ora tutti sono stati vaccinati, assicura l’assessore e non ci saranno nuove nascite. I maschi sono stati castrati chimicamente.
«Adesso servono nuovi spazi per far vivere questi adorabili animaletti in condizioni dignitose – conclude Saltamartini – e delle famiglie che decidano di accoglierli nelle loro case. Ricordiamoci infatti che gli animali contribuiscono a garantire il benessere delle persone. Con le dovute accortezze anche i cani affetti da Brucella potranno essere adottati». Una triste vicenda che forse troverà una soluzione. L’assessore sta anche gestendo la situazione con la cooperativa. A fine luglio scade il contratto ma l’intenzione è di trovare il modo di rinnovarlo per garantire ai cani rimasti l’assistenza di cui necessitano. I volontari potranno inoltre continuare a portare quel calore umano di cui queste sfortunate bestiole hanno bisogno, coccolandole e facendole sentire amate. Molte di loro sono nate nelle gabbie e non hanno conosciuto affetto se non quello profuso dai volontari.