Laura Boldrini torna nella sua Jesi
"Orgogliosa di essere italiana"

Laura Boldrini torna nella sua Jesi "Orgogliosa di essere italiana"
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Venerdì 24 Aprile 2015, 22:53 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 18:52
JESI - La presidente della Camera Laura Boldrini torna nelle Marche, nella sua Jesi, la vigilia del 25 Aprile. Torna e parla sul filo della soddisfazione. "Mare Nostrum in un anno ha salvato 170 mila vite umane. Costava 9 milioni di euro al mese. Significa che ogni vita è costata agli italiani 600 euro. Io penso che una vita umana 600 euro li valga. E per questo sono orgogliosa di essere italiana, Paese che non si è rassegnato al cinismo e ha dato lezione all’Europa”. Così Laura Boldrini al Teatro Pergolesi, presentando in anteprima il nuovo libro, “Lo sguardo lontano - Perché la politica torni a essere una speranza, un servizio, una passione”. Sul palco la presidente Boldrini risponde ai giornalisti Roberto Petrini e Luca Pagliari e poi agli studenti degli istituti superiori cittadini. “Penso che la politica mi abbia scelto per i valori che rappresento- dice - convivenza civile, rispetto degli altri, nessuna presupposizione di superiorità, consapevolezza che gli altri possono insegnarci molto e che non si deve aver paura delle differenze”. La vera paura è la disuguaglianza. “E’ la nemica della democrazia. C’è fra Nord e Sud del Paese ed è questione, il Sud, di cui ormai si parla poco. Ce n’è con le donne ai margini del lavoro: il 47% delle italiane non lavora, un 15% di Pil potenziale perso. Ce n’è per gli esodati. Dal 1980 la disuguaglianza in Italia è aumentata del 33%, tre volte più che negli altri paesi Ocse. Le scelte politiche hanno allargato la forbice”. E la politica, la democrazia, può porre rimedio. “Cambiare si può e si deve. Tenendo presente quanto è costato, ora che siamo al 25 aprile, avere questo Parlamento libero, quando ci sono stati anni in cui a Montecitorio sedevano figuri, non rappresentanti. Al netto di risparmi e sprechi, la democrazia ha un costo. Spendere in democrazia è spendere bene. In quattro anni alla Camera risparmieremo 97 milioni di euro, tagliate fino al 30% del maturato le retribuzioni. Non è vero che tutti sono uguali. La politica specchia la società, entrando a Montecitorio non ci si ammala di alcun virus”. L’immigrazione con le sue tragedie in mare e le paure nella società italiana. “Finché ci saranno guerre, eccidi - ricorda Boldrini - ci sarà chi vorrà fuggire. Occorre lavorare sulle cause che creano l’emergenza, ma parlando chiaro: le soluzioni sono difficili, non da slogan. E occorre dare le giuste dimensioni. In un Paese come il Libano, di 4 milioni di abitanti, i rifugiati sono 1,5 milioni. In proporzione da noi sarebbero 16-17 milioni. Ma lo scorso anno ne sono arrivati 170 mila. Mentre in 100 mila sono partiti”. La presidente Boldrini ricorda drammi e storie marchigiane: il triplice suicidio della crisi a Civitanova, poco dopo la sua elezione nel 2013, il coraggio di Lucia Annibali. Gli studenti le chiedono del lavoro che non ci sarà, di parità di genere, di adolescenza difficile, di Europa. “Buon segno che i giovani siano arrabbiati, molto peggio la rassegnazione. Non rassegnatevi: i nonni di molti di noi sono usciti da una guerra devastante, i genitori da un’Italia segnata dal terrorismo. Ogni generazione ha davanti a sé sfide e difficoltà enormi. Vanno affrontate. La democrazia rischia di non essere apprezzata. Ma non date per scontata la libertà di fare sciopero o di esprimersi”.
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