Porto Sant'Elpidio, hotel mai nato
Ora i privati fanno causa al Comune

Il sindaco di Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci
Il sindaco di Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci
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Venerdì 28 Agosto 2015, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 06:05
PORTO SANT'ELPIDIO - I proprietari della Fim portano il comune in tribunale. Il contenzioso non riguarda l'affare relativo all'ex fabbrica di concimi, ma l'incredibile vicenda dell'albergo mai nato alla zona industriale San Filippo, nei pressi del casello autostradale. Una storia che inizia nel lontano 2008 e che a distanza di 7 anni, senza che si sia mai posato un mattone nel terreno designato a struttura recettiva, finirà davanti al giudice. E' del 30 giugno la citazione in giudizio da parte della Generale Costruzioni amministrata da Costantino Sarnari (socio anche della Fim Spa). Il privato chiama in causa l'ente perché, a suo dire, non sarebbe stato messo in condizione di edificare l'hotel. Al giudice si chiede di annullare il contratto, stipulato nel 2008, con cui veniva assegnata una delle aree Pip per la costruzione di un edificio alberghiero. La giunta Franchellucci ha deliberato in settimana di resistere in giudizio, affidandosi al legale interno Catia Torresi. Ma perché un privato e un comune che non lesinano reciproche dichiarazioni di stima e collaborazione sulla vicenda Fim finiscono in tribunale?

La data in cui viene notificato il ricorso non può essere casuale. Proprio il 30 giugno scadevano i termini per i proprietari dei lotti Pip per decidere se edificare o rinunciare al diritto di costruire. Il comune ha fissato un regolamento per quei soggetti inadempienti, titolati a realizzare costruzioni in zona San Filippo, che avevano lasciato decorrere i tempi senza procedere. Due le strade: procedere con ritardo alle edificazioni, pagando una sanzione, o versare 15 euro al metro quadro per l'inadempienza. La Generale costruzioni ha scelto la terza via: le carte bollate.

L'iter per l'albergo mai nato a ridosso del casello A14 ha dell'incredibile. Sono i tempi in cui l'ex sindaco Mario Andrenacci punta al polo del lusso appena fuori dallo svincolo autostradale che presto sarebbe stato aperto. La Generale costruzioni vince l'appalto per un hotel da 80 stanze, categoria business. Passano due anni prima che arrivi il permesso a costruire. Entro un anno il privato dovrebbe posare la prima pietra e poco prima della scadenza comunica l'inizio lavori, che in realtà non partono mai. E' l'allora consigliere di opposizione Federico Costantini a sollevare il caso e sollecitare l'intervento degli uffici. Il privato si giustifica sostenendo di non poter procedere a causa di un traliccio dell'Enel che insiste nel suo lotto. La palla passa al comune, dopo un lungo carteggio con Enel, la linea elettrica viene rimossa. Passa un altro anno entro il quale dichiarare l'inizio lavori, dato che l'ostacolo è ormai superato. Nulla. Lo scorso novembre il consiglio comunale vara un nuovo regolamento per le aree Pip, per risolvere i casi, ben 16, di costruttori inadempienti, fissando proprio al 30 giugno la dead line. La data in cui i realizzatori dell'albergo mai nato e proprietari della Fim decidono di citare l'ente in giudizio.

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