Minacce a Zacheo, i legali degli indagati
"Basta fango, faccia nomi e contenuti"

Minacce a Zacheo, i legali degli indagati "Basta fango, faccia nomi e contenuti"
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Domenica 24 Maggio 2015, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 19:06
FERMO - Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda politica sorta dalla denuncia di minacce, arrivate via Sms da uno dei personaggi coinvolti nell'inchiesta dei lotti di Casabianca, fatta ieri dal candidato sindaco Pasquale Zacheo.



Dopo l'acceso botta e risposta tra lo stesso Zacheo e Massimo Rossi, chiamato in causa dall'ex comandante dei carabinieri come responsabile morale del clima di "livore e nervosismo" che si è creato a Fermo, arriva oggi una durissima presa di posizione degli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni, difensori dell'ex assessore Paolo Rossi e del dirigente dell'Urbanistica Gianluca Rongoni, entrambi indagati nella vicenda dei lotti.



"Il candidato sindaco Pasquale Zacheo - direttamente e attraverso il proprio comitato elettorale - ha pubblicamente diffuso la notizia che “uno dei personaggi coinvolti nella vicenda giudiziaria dei quattro lotti di Casabianca” lo avrebbe minacciato con un messaggio telefonico - scrivono in una nota i due penalisti fermani -. Le persone coinvolte, come indagate, nella suddetta vicenda giudiziaria, investigativamente creata dall'allora Capitano Zacheo, sono sette, due delle quali - l'ex assessore all'urbanistica avv. Paolo Rossi e il dirigente comunale arch. Gianluca Rongoni - sono da noi sottoscritti difese. E', allora, interesse e diritto dei nostri assistiti - ma, crediamo, anche degli altri indagati e di tutta la comunità fermana - che l'aspirante Sindaco Zacheo esca subito dalle sue generiche e fumose allusioni, dicendo, altrettanto pubblicamente: quale degli indagati gli avrebbe inviato il messaggio telefonico; quando tale messagio gli sarebbe pervenuto; il tenore della comunicazione.



"Ovviamente - proseguono - , non sta né in cielo né in terra che l'avvocato Rossi o l'architetto Rongoni abbiano inviato messaggi telefonici al Capitano Zacheo e, tanto meno, che l'abbiano minacciato. I cittadini devono sapere che questi due galantuomini si sono finora pazientemente difesi, nella naturale sede giudiziaria, da un'accusa priva di qualsiasi fondamento e si sono, sin troppo correttamente, astenuti dal reagire all'indegna gogna mediatica cui sono stati sin dall'inizio sottoposti. Così come è bene, a questo punto, informare che il primo e unico giudice, che si è sinora dovuto occupare della questione, nel rigettare una richiesta di intercettazioni telefoniche, ha qualificato l'accusa a carico di Rossi e Rongoni “ipotesi intrinsecamente inverosimile”.



Avevamo ritenuto di tacere anche quando, con quell'infelicissima espressione “io so”, il candidato Zacheo aveva annunciato di voler tenere per sé l'assessorato all'urbanistica che fu di Paolo Rossi e la cui struttura tecnica è ancora diretta da Gianluca Rongoni. Ma era già qui evidente l'allusione a un suo proposito di “pulizia” rispetto a chissà quali malefatte commesse in quegli uffici da Rossi e Rongoni; non a caso candidati di diversi schieramenti avevano denunciato l'indebito utilizzo delle sue indagini per crearsi consenso elettorale.



Non possiamo, però, accettare - continuano De Minicis e Piattoni - che quest'ultima esternazione sul messaggio telefonico rimanga vaga e allusiva e, quindi, finisca per diventare, per i nostri due patrocinati, l'ennesima manciata di fango. Invitiamo, pertanto, l'aspirante sindaco Zacheo a fornire, con ogni urgenza e con la stessa rilevanza della sua precedente dichiarazione, i chiarimenti da noi richiesti: riservandoci, in difetto, tutte le consentite azioni a tutela dell'onorabilità dell'avv. Paolo Rossi e dell'arch. Gianluca Rongoni".
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