Ruby, Frattini: «C'è violazione privacy»
Corona: mostrerò le foto festini premier

Sara Tommasi
Sara Tommasi
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Giovedì 10 Febbraio 2011, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:57
ROMA - E' denigratorio per la Corte costituzionale e gravemente offensivo continuare a sostenere che i 15 giudici della Consulta giudicherebbero sulla base di loro asserite appartenenze politiche: lo ha detto il presidente della Corte, Ugo De Siervo, nel corso dell'annuale conferenza stampa, rispondendo implicitamente agli attacchi di Berlusconi e del Pdl alla Consulta. Nel frattempo il ministro degli Esteri, Frattini, parla di privacy violata del premier: un caso, a suo avviso, che può essere portato davanti alla Corte di Strasburgo.



«A Domenica 5 mostrerò le foto di Berlusconi durante le Arcore nights»: così ha annunciato Fabrizio Corona, in collegamento con la trasmissione Chiambretti night che andrà in onda domani sera. Corona, che era in collegamento video, con queste parole ha risposto alla domanda del presentatore sull'effettiva esistenza di foto di Berlusconi nudo.



De Siervo: decisioni prese da un organo imparziali. «La più larga libertà di confronto fra tutti i giudici e l'integrale collegialità delle determinazioni - sottolinea De Siervo - fanno sì che le decisioni che vengono infine adottate (all'unanimità o con maggioranze che sono di volta in volta diverse) rappresentano il punto di arrivo di un organo sicuramente imparziale». De Siervo intende ricordare «ancora una volta» che i «giudici costituzionali sono appositamente scelti da organi diversi, fra i più rappresentativi delle nostre istituzioni (presidente della Repubblica, Parlamento, supreme magistrature) ed entro categorie professionali particolarmente qualificate, in modo da garantire (per quanto possono le norme giuridiche) la loro più larga indipendenza di giudizio. Inoltre i giudici entrano in carica dopo aver giurato di osservare la Costituzione e le leggi».



«Gli ampi poteri della Consulta sono in linea con la realtà del resto d'Europa - fa notare De Siervo - Dovrebbe essere ormai ben notoche nelle Costituzioni democratiche contemporanee viene pressoché costantemente previsto un organo del genere, al fine di tutelare il primato effettivo della Costituzione, attraverso quanto meno la possibilità di giudicare sulla conformità delle leggi al contenuto delle Costituzioni e sul rispetto da parte degli organi di vertice degli Stati delle norme costituzionali che ne delimitano le rispettive attribuzioni. Solo in Europa vi sono ormai circa quaranta paesi dotati di Corti costituzionali (rispetto alle quali siamo una delle più "anziane"), con le quali abbiamo proficui scambi informativi, cercando anche di svolgere qualche attività formativa in comune. La solida base di legittimazione della Consulta sta nelle disposizioni della Costituzione repubblicana, in una serie di apposite leggi costituzionali, nella fondamentale legge ordinaria n. 87 del 1953, nelle nostre stesse normative integrative e nelle molteplici attività svolte in quasi cinquantacinque anni, in intensa e fruttuosa collaborazione (qualche volta anche dialettica) con gli altri organi costituzionali della nostra democrazia».



«In questo contesto particolarmente surriscaldato, la Corte costituzionale non può fare lezioni astratte sulla giurisprudenza precedente»: il presidente della Consulta, Ugo De Siervo, si rifiuta esplicitamente di rispondere alle domande che i cronisti gli rivolgono su un possibile conflitto tra poteri che verrà sollevato dinanzi alla Corte contro la decisione della Procura di Milano di andare avanti nelle sue indagini sul caso Ruby chiedendo il giudizio immediato del premier Berlusconi.



Frattini: violazione privacy si può portare a Strasburgo. «La violazione della privacy è un fatto che può essere portato non solo in Italia, ma anche di fronte alla Corte europea dei diritti dell'uomo: c'è una giurisprudenza molto ricca in materia»: lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo a una domanda sull'eventuale causa allo Stato da parte del premier Silvio Berlusconi. Una causa che, ha precisato il ministro, non sarebbe «un rimedio straordinario perché quando un cittadino si sente danneggiato ha diritto a rivolgersi al giudice competente per ottenere tutela».



Modifica dell'articolo 68 della Costituzione sull'immunità; riforma del Csm; elezioni immediate in caso di sfiducia al governo. La controffensiva della maggioranza passa soprattutto sul fronte parlamentare. Queste, alcune delle proposte di legge sulle quali il centrodestra punta per combattere «lo strapotere» della magistratura. Il primo testo è firmato da Peppino Calderisi e da numerosi esponenti del Pdl. Il secondo è stato presentato da un altro deputato berlusconiano, Manlio Contento, entrato ieri nell'ufficio di presidenza del partito. Il provvedimento al quale Calderisi lavora da tempo prevede di modificare l'articolo 68 della Costituzione rispetto alla riforma che venne fatta nel '93 sull'onda emotiva di Tangentopoli. L'idea è quella di rifarsi in parte al testo presentato al Senato da Luigi Compagna (Pdl) e Franca Chiaromonte (Pd), ma con alcune importanti novità. Come quella secondo la quale l'autorità giudiziaria dovrà avvertire la Camera di appartenenza prima di sottoporre a procedimento penale un membro del Parlamento.



Nel caso Ruby, ad esempio, spiegano alcuni dei firmatari, i Pm di Milano avrebbero dovuto informare Montecitorio prima di iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati. In questo modo la Giunta per le Autorizzazioni, se lo avesse considerato necessario, avrebbe anche potuto decidere di fermare le indagini. Entro 90 giorni, infatti (nel corso dei quali ogni procedimento dovrà essere sospeso) la Camera dovrà decidere se disporre o meno la sospensione del procedimento per la durata dell'intero mandato: una sorta di Lodo Alfano per deputati e senatori. Ma la proposta costituzionale depositata dall'ex radicale Calderisi, punta ad introdurre anche un 'rimediò per «la debolezza istituzionale dell'esecutivo». Evitando così, «come è successo in questa legislatura, che con la scissione del 5% dei deputati dal maggior partito di maggioranza» si impedisca al governo di governare il Paese. Scongiurando il rischio di cadere «sempre più nelle manovre e nei giochi di palazzo o addirittura nel gossip sulle vite private delle persone». L'idea, così, è quella di prevedere che in caso di fiducia respinta o di mozione di sfiducia approvata, il presidente del Consiglio presenti, entro 7 giorni, le dimissioni richiedendo le elezioni anticipate che sono indette dal capo dello Stato. Nella proposta di legge costituzionale firmata Contento, invece, si interviene direttamente sul Csm. Ribadito il principio dell'autonomia della magistratura, il deputato propone di articolare l'organo di autogoverno delle toghe in due sezioni interne: la prima competente sui giudici, la seconda sui Pm.



Il CSM, si legge nel testo che si vuole rilanciare, resterà unico nella propria essenza con alla guida sempre il capo dello Stato. A mutare sarà solo la suddivisione interna. I vice presidenti, però, saranno due. Ma non basta. L'esponente berlusconiano propone anche che sui procedimenti disciplinari decidano commissioni formate, a maggioranza, dai componenti laici di Palazzo dei Marescialli. Sulla responsabilità civile dei magistrati, infine, si istituisce una riserva di legge. E si stabilisce che la norma transitoria consenta al «sistema giudiziario di adeguarsi alle innovazioni contemplate dalla presente proposta di legge costituzionale». Le modifiche introdotte, infatti, avranno efficacia solo dopo che l'ordinamento giudiziario sarà stato adeguato.


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