Rai, Santoro sospeso per 10 giorni
Il conduttore: è un attentato alla tv

Michele Santoro
Michele Santoro
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Mercoledì 13 Ottobre 2010, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 01:12
ROMA (13 ottobre) - La Rai ha sospeso Michele Santoro, conduttore di Annozero, per 10 giorni, a partire dal 18 ottobre, e non ricever per questo periodo retribuzione. La sanzione stata decisa a seguito dell'affondo di Santoro in trasmissione contro il direttore generale Mauro Masi. Il conduttore ha reagito parlando di un provvedimento «di una gravità inaudita» al quale reagirà «con tutte le forze».



Le ragioni di Masi. «Il provvedimento disciplinare adottato nei confronti di Michele Santoro - afferma Masi in una nota - non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica. Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise: l'uso del mezzo televisivo a fini personali; un attacco diretto e gratuitamente offensivo al direttore generale, per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal consiglio di amministrazione. Nessuna censura, ribadisco, nessun attentato alla libertà d'informazione. Le responsabilità di Michele Santoro sono esclusivamente di ordine disciplinare nell'ambito di precise disposizioni aziendali che tutti, all'interno della Rai, sono tenuti ad osservare. Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche».



La reazione di Santoro. Un provvedimento di «gravità inaudita» al quale reagirà «con tutte le forze e in ogni sede». Così Michele Santoro scrive in una lettera inviata al presidente e al Consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini che è in corso. «Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia - aggiunge Santoro nella lettera -, che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa punizione esemplare, debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal Direttore Generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E, in questo modo, si spezzano le gambe ad un programma di grandissimo successo, dopo averlo già sottoposto a una partenza ad ostacoli, dopo che ogni settimana deve andare in onda in un clima di tensione, dopo che Vauro e Travaglio - aggiunge Santoro - sono costretti a fornire gratuitamente le loro prestazioni senza che vengano fornite motivazioni di sorta. Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità»



I 10 giorni di sospensione partirebbero da lunedì 18 ottobre e bloccherebbero il conduttore e Annozero fino a mercoledì 27 ottobre. Michele Santoro, dunque, non potrà condurre la puntata di giovedì 21 ottobre. Resta da capire se tornerà in onda il 28 ottobre avendo a disposizione una sola giornata per preparare la puntata di quel giorno.



Nella puntata di esordio del 23 settembre scorso, Santoro aveva sottolineato che il suo programma nel rapporto tra costi e introiti pubblicitari annui fa incassare alla Rai «14 milioni di euro». Quindi aveva attaccato il direttore generale. Riferendosi alle nove regole sui talk show varate da Masi, utilizzando la metafora di un produttore di bicchieri, Santoro aveva detto: «Viene qualcuno che vi dice: i bicchieri che producete possono essere messi in commercio solo se hanno il marchio libertà ma devono averlo ex ante. Voi che gli direste? Gli direste: ma vaffanbicchiere!...».



Garimberti: punizione sproporzionata. «Un provvedimento di esclusiva responsabilità del Direttore Generale che ho appreso come gli altri dalle agenzie. È quasi superfluo dire che non lo condivido perchè, al di là di altre considerazioni, lo trovo manifestamente sproporzionato». Così il presidente della Rai, Paolo Garimberti, commenta la sanzione comminata al conduttore di Annozero.



Di Pietro: Masi si dimetta. «Chiediamo le immediate dimissioni di Masi. La sospensione di Santoro e, conseguentemente, di Annozero per 10 giorni è la conferma che l'ordine impartito da palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione». Lo dichiara in una nota il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.



Pd: centrodestra ossessionato. «La decisione su Santoro dimostra uno zelo censorio piuttosto sconcertante. Ma davvero si crede di riportare l'azienda a una gestione professionale attraverso unilaterali provvedimenti disciplinari?»: se lo chiedono in una nota congiunta Matteo Orfini, responsabile informazione e cultura del Pd e Fabrizio Morri, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai.



Fli: fuori dalla logica. «Sproporzionata», fuori dalla logica imprenditoriale, dettata da ragioni politiche più che aziendali. Vista da Futuro e libertà la sospensione di Michele Santoro ha il sapore di una 'punizionè per un giornalista che «non garantisce la linea editoriale del direttore generale». Italo Bocchino e Benedetto Della Vedova non hanno dubbi: «Fedele Confalonieri che è un imprenditore a cui interessa il profitto, Santoro non lo avrebbe mai sospeso».



Pdl: Santoro cerca il martirio. «Chiunque abbia occhi per vedere sa bene la strategia che Michele Santoro ha messo in atto. Per un verso, cerca l'escalation, alimenta un crescendo di provocazioni, insulta uno dei massimi dirigenti dell'azienda. Per altro verso, fa il militante politico scatenato, aggravando costantemente il livello di faziosità del suo programma». Lo afferma il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone. «Poi - aggiunge Capezzone - attende le reazioni sull'uno e sull'altro fronte, e si atteggia a martire. Qui non si tratta solo di difendere la legittimità del provvedimento adottato da Mauro Masi: anche chi, a sinistra, non dovesse condividerlo, dovrebbe tuttavia riconoscere che i programmi di Santoro non hanno nulla a che fare con il servizio pubblico».



«Sento parlare da varie parti di sanzione sproporzionata. Questo verrà valutato nelle sedi competenti. Al riguardo osservo che ho applicato puntualmente la normativa vigente - puntualizza Masi - Osservo altresì che di sproporzionato sento tante dichiarazioni che inventano dietrologie e scenari del tutto inventati dimenticando curiosamente il punto fondamentale di tutta questa vicenda. E cioè che milioni di italiani hanno visto in diretta televisiva un dipendente che manda platealmente a quel paese il suo capoazienda. Ciò è totalmente intollerabile in punta di diritto e nel senso comune. Tutto il resto è fuffa».
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