Omicidio a Milano: un 18enne è stato ammazzato a colpi di pistola nella notte in un furgone adibito a camper nella zona del mercato Ortofrutticolo. Caccia agli assassini in città. Un'esecuzione fredda, spietata: prima i killer, quattro o cinque, probabilmente con dei martelli telescopici, hanno rotto i finestrini del furgone Ducato in cui dormiva con la moglie incinta; poi l'hanno trascinato fuori dal mezzo e gli hanno sparato alcuni colpi di pistola calibro 7 e 65. Tre l'hanno raggiunto al torace e a un braccio e per Jhonny Sulejmanovic, 18 anni, bosniaco nato a Torino, non c'è stato nulla da fare. È morto dopo il suo arrivo all'ospedale Policlinico.
L'omicidio nella periferia di Milano: cosa è successo
Teatro dell'omicidio, alle 3.30, via Varsavia, una strada all'estrema periferia di Milano, davanti all'ortomercato, dove a quell'ora i mezzi che portano le merci sono già in moto.
La moglie sotto choc parla a Pomeriggio 5
Chi gli ha sparato, e ben più di tre colpi a giudicare dai bossoli trovati a terra, era già stato alcune ore prima al furgone; volevano invitare Jhonny a prendere una birra, secondo la moglie che è stata portata in ospedale sotto choc dopo l'omicidio. Lei aveva detto al marito di non andare con quella gente e lui le aveva dato retta. Non è servito, perché sono tornati, con una vettura diversa rispetto al precedente incontro, e per uccidere. «Hanno picchiato me e mio marito - ha raccontato la donna intervistata da Pomeriggio Cinque - dopo hanno sparato. Io sono scappata, sono caduta e quel signore voleva picchiarmi, mi correva dietro. Io sono scappata via, mi sono nascosta, lui è tornato dietro di me, hanno picchiato mio marito e gli hanno sparato». Il 18enne ha percorso qualche metro, prima di essere soccorso dal fratello.
Il delitto di Milano ripreso dalle telecamere
Le telecamere della zona potrebbero aver visto molto, compresi i numeri di targa delle auto degli assassini. Serviranno anche le testimonianze raccolte dai poliziotti della Mobile per risalire al gruppo di fuoco e a quale fosse l'oggetto della contesa che ha portato all'omicidio. La vittima ha piccoli precedenti; non ha un passato tale da essere coinvolto in grossi giri in cui si tiene in conto di rischiare la vita. Non distante al luogo dell'omicidio vi è il campo nomadi di via Bonfadini, tra i più grandi di Milano che il Comune ha annunciato di voler chiudere.
Secondo Francesco Rocca, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Milano, quello della notte scorsa «è il più grave episodio di una situazione di illegalità e degrado presente da anni in zona Ortomercato». «Sono anni che i residenti esasperati segnalano le problematiche - scrive Rocca -. Oltre al cimitero di auto bruciate e rubate in via Bonfadini, all'entrata del campo nomadi di origine abruzzese e a fianco del mercato ortofrutticolo, in via Varsavia è presente da tempo un camping per carovane rom di origine balcanica».