Alessandro Benetton, la nuova sede di 21 Invest a Palazzo Ancilotto di Treviso: il restauro è tecnologico

L’imprenditore: Era il mio liceo, questi lavori sono stati un risveglio di energia

Alessandro Benetton all'interno di Palazzo Ancilotto nella fase dei restauri
Alessandro Benetton all'interno di Palazzo Ancilotto nella fase dei restauri
di Elena Filini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 08:24

Risvegliare la bellezza, sviluppare nuove forme di recupero grazie alla tecnologia: Alessandro Benetton ristruttura un antico palazzo e pensa ai prossimi 500 anni.

«Questo luogo è stato il mio liceo: oggi diventa sede della mia società. C’è un’enorme energia in tutto questo». C’è la forza di una radice, l’evidenza di un passato personale e di comunità ma anche la spinta verso il futuro nella decisione dell’imprenditore di acquistare, restaurare e restituire alla comunità Palazzo Ancilotto, dimora patrizia del Cinquecento nel cuore di Treviso, oggi casa di 21 Invest, gruppo europeo che investe in imprese del mid-market in Italia, Francia e Polonia.

LA FILOSOFIA

Storia personale, impresa e sfida tecnologica si sovrappongono nell’ultima avventura imprenditoriale di Alessandro Benetton. Dall’incontro con un professore di filosofia, che ha illuminato il suo percorso e dal desiderio di dare una sede fisica e importante alla sua società nasce un intervento radicale a firma dell’archistar David Chipperfield, premio Pritzker, ovvero il miglior architetto del mondo. Tutto è raccontato in “Shared Beauty”, il mini-documentario di sei episodi in cui Alessandro Benetton condivide il restauro e la riqualifica di Palazzo Ancilotto in Borgo Cavour. Un viaggio nell’arte che unisce il racconto del recupero di un edificio dal valore inestimabile alla visione imprenditoriale di Alessandro Benetton e all’approccio di valore condiviso adottato da 21 Invest. «Restaurare un edificio storico – spiega Benetton – è come svegliare qualcuno, sviluppare una nuova forma di energia. È un esercizio dispendioso, avremmo potuto scegliere un percorso più semplice. Ma cerco sempre di pensare che 21 Invest è un mondo composto di persone, che devono essere orgogliose del posto in cui lavorano. In questo senso, sono stato molto fortunato: ho avuto un mentore importante, mio padre. Mio padre ha costruito la prima fabbrica negli anni Sessanta senza un soldo, ma la sua è stata la prima fabbrica dotata di aria condizionata per i lavoratori. Voleva che i suoi dipendenti fossero felici. E questo tipo di approccio mi ha portato a pensare al di fuori degli schemi».

Il Palazzo è la forma di una nuova identità, è un luogo pensato in funzione del futuro con soluzioni innovative che hanno consentito di ripristinare i marmi storici e gli antichi affreschi. Durante i lavori è stata infatti ritrovata un’opera di Jacopo Guarana, pittore attivo tra 1700 e 1800. Non solo: è stato rinvenuto il pavimento storico composto da marmette in cotto rosso e giallo, sollevato, restaurato e riposizionato ma sotto è stato installato un sistema radiante. Dal secondo piano in poi sono presenti anche diffusori per il ricambio e il ricircolo dell’aria, che si presentano come oggetti neri con una fuga di 3 centimetri sopra i controsoffitti. E sempre sopra i controsoffitti sono posizionati i canali che convogliano l’aria verso i diffusori. Il soffitto del terzo piano è realizzato con travi lamellari di faggio e presenta un disegno a cassettoni quadrati. Il sottotetto del Palazzo Ancilotto, dove la mano di Chipperfield si è fatta sentire in maniera autorevole, è stato trasformato in un nuovo solaio di legno che svolge un ruolo fondamentale nel supportare numerosi impianti, inclusi le unità di trattamento dell’aria e le pompe di calore. Questo spazio è considerato il cuore e il polmone dell’edificio. La parte dell’impianto elettrico è stata affrontata considerando anche le torrette speciali realizzate da Mario Nanni per evitare prese a muro, privilegiando invece le prese elettriche posizionate nella parte superiore delle torrette. Questo sistema garantisce l’alimentazione per le prese e le connessioni dati, inclusi computer e accesso a Internet.

L’ILLUMINAZIONE

Nella parte relativa all’illuminazione, sono state affrontate alcune sfide per la presenza di affreschi storici. «Qui si è dovuto affrontare un lavoro più impegnativo – spiega Chipperfield – È stato necessario fissare delle catene o altri supporti per sostenere il peso delle lampade, agganciandosi alle travi, senza aprire parti del soffitto». Anche l’ascensore, realizzato in legno di larice mordenzato, con un particolare motivo a dentelli con incastri, ha richiesto una lavorazione speciale. Il progetto illuminotecnico è stato integralmente realizzato da Viabizzuno, società nel portafoglio di 21 Invest all’avvio dei lavori, che negli anni ha illuminato i più lussuosi department store europei (Galeries Lafayette di Parigi, Selfridges di Londra, Fondaco dei Tedeschi di Venezia, Samaritaine in Rue de Rivolì a Parigi), ha valorizzato l’utilizzo della luce led in contesti museali attraverso soluzioni che limitano il deterioramento delle opere e ha illuminato le scene del film Youth - La giovinezza di Paolo Sorrentino. L’ampia esperienza nel campo dell’arte, del design e dell’architettura, ha permesso a Viabizzuno di trovare soluzioni innovative ed eleganti per gli ostacoli che presentava la progettazione di un sistema di illuminazione all’interno di un palazzo storico del XVI secolo, sotto tutela della soprintendenza delle belle arti di Venezia. L’icona? La lampada Ancilotto, una lampada da parete a stelo ideata appositamente per Palazzo Ancilotto, da cui ne deriva il nome, presentata all’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano.

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