Doppietta italiana a Stradella: Alberto Bettiol, vincitore del Giro delle Fiandre 2019, si impone a Stradella al termine di una lunga fuga, coronata da un’azione finale in solitaria. Il portacolori della EF Education Nippo ha sbaragliato la concorrenza grazie alle sue doti da passista, precedendo sul traguardo Simone Consonni, che ha regolato il gruppo dei battuti dopo aver provato a cercare la gloria personale al termine di un’edizione della corsa rosa nella quale ha dovuto lavorare per Elia Viviani.
Il trionfo di Alberto Bettiol è stato magistrale.
Un trionfo che ricorda molto quello conquistato nel 2019 sui muri fiamminghi: era il suo primo successo tra i pro, adesso Alberto è ancora più maturo e pronto a regalare spettacolo. “Sì, nel finale avevo in mente l’arrivo del Fiandre dell’anno scorso. Ho cercato a lungo il successo in questo Giro d’Italia: ieri ho aiutato il mio compagno Hugh Carty, quest’oggi la squadra mi ha dato carta bianca. E’ un successo che voglio dedicare al mio procuratore scomparso, Mauro Battaglini. Un uomo d’altri tempi, un secondo padre: spero che mi abbia guardato da lassù”. È il quinto trionfo italiano in questa edizione del Giro d'Italia.
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“It’s always an honor as an Italian when you are selected to do the Giro. This year I would love to win a stage. I will look for opportunities to be in the breakaway and for stage wins.” - @AlbertoBettiol before the Giro.
Now he's a proud stage winner. BIG congrats to Bettiol. pic.twitter.com/rpuJGrGY4J— EF Pro Cycling (@EFprocycling) May 27, 2021
Chiude secondo un rammaricato Consonni: “Ci ho provato, ma negli ultimi 30 km ho pagato sui saliscendi, ogni volta che la strada si impennava un po’ mi sfilavo. Peccato perché volevo vincere a tutti i costi. Ora non ci sono più occasioni per le ruote veloci, l’obiettivo è chiudere il Giro, staccare una settimana e poi pensare ai giochi olimpici su pista”.
La maglia rosa resta sulle spalle di Egan Bernal, che si prepara a vivere un week end di fuoco. Il Giro d’Italia quest’oggi ha perso due grandi nomi come quelli di Giulio Ciccone e Remco Evenepoel, entrambi non partiti in seguito ai postumi della caduta di ieri, mentre Vincenzo Nibali ha stretto i denti.
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I due non potevano insidiare Bernal per la lotta alla maglia rosa, ma ci sono tanti altri nomi importanti che potrebbero provare a far saltare il banco, come il nostro Damiano Caruso, secondo in classifica generale, e Simon Yates, che già ieri è riuscito a staccare il colombiano nell’arrivo in quota a Sega di Ala. Domani si sale ancora nella frazione che porterà il gruppo da Abbiategrasso ad Alpe di Mera, in un percorso modificato in quanto non ci sarà la scalata al Mottarone , dove si è consumata la tragedia della funivia.