Ciuferri sul palco con “I tempi di Battiato”: «Era considerato un “alieno” ma le sue parole sono sempre di grande attualità»

Il narratore e performer Nicholas Ciuferri, fanese d'adozione
Il narratore e performer Nicholas Ciuferri, fanese d'adozione
di Chiara Morini
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Venerdì 22 Ottobre 2021, 13:46

SARNANO - La vicenda umana e artistica di Franco Battiato sarà al centro del nuovo appuntamento di Sparse Festival oggi, 22 ottobre, alle ore 21,15 al loggiato di via Roma a Sarnano. “I tempi di Battiato”, questo il titolo dell’evento voluto da Comune e Amat, sarà un racconto del Maestro realizzato da Nicholas Ciuferri, romano di nascita, ma che da tempo vive a Fano. 

Nicholas, come mai ha deciso di dedicare lo spettacolo proprio a Battiato?
 

«Era da un po’ che ci lavoravo focalizzandomi sull’approccio di scrittura del Maestro. Intendo dire dei testi, per via dei quali molti lo considerano un “alieno”. Se però si leggono attentamente le parole si vede che esse sono di grande attualità. Affrontano la politica, la critica sociale. Così ho iniziato a prendere appunti e ad annotare le parti di testo che trovavo più interessanti. Quelle dei brani a partire dalla metà degli anni ‘60, dove c’erano anche le sue proteste». 
Il titolo che significato ha?
«Innanzitutto Battiato con i suoi testi (e la musica) è sempre presente nel mondo attorno a sè. È presente nei suoi tempi, nelle epoche che ha vissuto e narrato. Ma poi i tempi qui sono anche relativi al Battiato compositore. Le metriche delle sue canzoni fanno letteralmente impazzire i musicisti. Lui era molto libero nel comporre». 
Come è strutturato lo spettacolo?
«Io non eseguo le sue canzoni né le canto. In questo caso io narro la storia e i brani stessi. Con me sul palco ci saranno altri tre musicisti di alto livello: Andrea Angeloni innanzitutto, agli ottoni, poi ci sarà Paolo Ceccarelli alla chitarra e la voce di Claudia Fofi a eseguire le canzoni. Come dicevo è difficile eseguire i suoi brani, ma loro avevano già lavorato su Battiato, quindi è bastato un lieve “riarrangiamento”: loro tre conoscevano la filosofia del Maestro, le sue canzoni, i testi, tutto».
Ha mai incontrato Battiato? 
«No, l’ho solo studiato, prima approcciandolo da un punto di vista letterario, poi più musicale. Ma non riesco ancora a padroneggiarlo totalmente».
Quanto è attuale per lei Battiato? 
«Ogni suo brano apparteneva al suo tempo, ma sì, è molto attuale. Per esempio il “Centro di gravità permanente” lo scriveva negli anni ‘80, quando c’era un cambiamento globale, mutava la società dal collettivo si diventava tutti più individualisti. Fatti di cronaca importanti si verificavano tutti gli anni, da ogni parte».
Se oggi fosse tra noi, quali canzoni considererebbe più attuali? 
«Il centro di gravità permanente, di un’attualità sconvolgente, ma anche Bandiera Bianca. Lui era amico di Gaber: due “giganti” che insieme sarebbero d’accordo sul fatto che la libertà è partecipazione, anche oggi». 
Oltre questo progetto cosa c’è nella sua agenda?
«Proseguo il lavoro de “I maledetti cantautori”.

Per ora con l’attuale formazione, ma nel prossimo giugno ci saranno nuovi artisti. Proseguo anche l’attività di docente e a breve lancerò la mia prima graphic novel. Oltre che musicista, infatti, scrivo anche e quest’opera sarà incentrata su Luciano Ligabue, partendo dalle sue origini e arrivando fino a “Buon compleanno Elvis”. Lo presenteremo i mese prossimo anche con qui con altri musicisti».

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