I riflessi sull'Italia
Trump aveva già introdotto nella sua prima presidenza dazi su acciaio (al 25%) e alluminio (10%) per proteggere la produzione americana da quella che a suo avviso era una concorrenza sleale, favorita dai sussidi statali. Da allora l'export italiano di acciaio verso gli Usa ha perso i due terzi della quota, secondo Federacciai. Dopo un anno il tycoon li aveva revocati per Canada e Messico, ma ora li rilancia, ignorando il divieto del nuovo accordo commerciale che lega i tre Paesi nordamericani. Poi sarà la volta dei cosiddetti dazi reciproci. "È molto semplice, se loro ci tassano, noi tassiamo loro, allo stesso modo», ha spiegato. In campagna elettorale aveva promesso addirittura una legge in Congresso, il Reciprocal Trade Act, ma nel frattempo procede a colpi di ordini esecutivi. Nelle scorse settimane, il presidente aveva annunciato dazi del 25% a Canada e Messico su tutte le merci, salvo sospenderli per un mese per gli sforzi dimostrati nella lotta al traffico di fentanyl e clandestini. E del 10% su 525 miliardi di merci della Cina, che ha risposto con dazi del 15% entrati in vigore oggi ma solo su 14 miliardi di beni americani, forse per lasciare spazio ai negoziati.