Felix Baumgartner, dal malore al guasto tecnico: perché morto mentre faceva parapendio. Il dolore della moglie e le vacanze finite in tragedia

di Gabriele Crispo
venerdì 18 luglio 2025, 19:50 | 2 Minuti di Lettura

Chi era Felix Baumgartner

Paracadutista e base-jumper di fama internazionale, era una star nel mondo degli sport estremi, spingendosi ai confini fisici del volo umano. Fin dal suo volo in caduta libera, senza precedenti, attraverso il Canale della Manica nel 2003. Con un team formato dal top mondiale di scienziati, ingegneri e medici, si era preparato per riscrivere la storia e far progredire la ricerca aeronautica con il "Red Bull Stratos". Aveva iniziato con lo "skydive" (paracadutismo sportivo) a 16 anni, mostrando le sue abilità in esibizioni e gare a squadre dell'esercito austriaco. Nel 1988 aveva iniziato a esibirsi con lo skydive per Red Bull. Negli Anni Novanta Baumgartner aveva chiuso con il paracadutismo tradizionale e concentrandosi su avventure più sfidanti come il base jumping. Il suo capolavoro era stato l'evento di sport estremo del secolo: aveva completato con successo il salto "Red Bull Stratos" dall'altezza di oltre 24 miglia (più di 39 chilometri), con una velocità stimata in 833,9 miglia all'ora (1.342,8 chilometri orari) durante i quattro minuti e 22 secondi di caduta libera. Il suo salto dal «bordo dello spazio» era stato acclamato in tutto il mondo. Con quell'impresa, il 14 ottobre 2012, aveva stabilito tre record: quello dell'altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, l'altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico e la velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera. È stato il primo uomo a infrangere la velocità del suono (1.110 km/h) al di fuori di un veicolo. La caduta libera supersonica gli era valsa, nel 2013, il titolo di «People's Choice Adventure» dell'anno.

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