Per ora, l’unica cosa sicura è che almeno fino a fine anno rimarranno così come sono oggi. Sono i dehors, gli spazi all’aperto concessi a tutti i locali che somministrano alimenti e bevande, nati come strumento per combattere la crisi e, rapidamente, trasformatisi in una specie di casba priva di regole o con regole decisamente poco rispettate. Hanno occupato i bordi delle strade, spesso sottraendo legalmente posti auto. Se ne vedono realizzati con i pallet di legno, in ferro battuto, più o meno decorati e più o meno essenziali.
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Tavolini, c’è la proroga
Per il settore della ristorazione sono stati fondamentali per riavviare il sistema dopo lo stop legato alla quarantena del 2020.
L’OBIETTIVO
L’obiettivo dichiarato, però, è quello di regolamentare l’intero sistema. Quindi, questo significa uniformare le tipologie di arredo per quel che riguarda i materiali da utilizzare e i colori. Insomma, fermare quel melting pot fatto di tende di plastica alternate a assi di legno o ferro battuto. Per questo era presente al tavolo la sovrintendenza capitolina che dovrà “dettare” gli elementi estetici da inserire nei nuovi dehors.
C’è poi il problema dei problemi: le dimensioni e i controlli dei dehors. Anche prima della pandemia, le cronache romane sono state abbondantemente alimentate da blitz dei vigili urbani che sequestravano tavoli e sedie di pizzerie e ristoranti. Che il giorno dopo li rimettevano in strada da capo tanto che, a forza di sequestrare, i depositi della Polizia locale si sono riempiti più volte. L’idea che aleggia in Assessorato è quella di dotare ogni dehors di un QR code - quel quadratino composto di moduli neri disposti in uno schema bianco - che consenta di rendere immediatamente disponibile ai controlli tutte le informazioni necessarie. Solo che, oltre che creare questo Code, occorre anche renderlo leggibile sui palmari e i telefonini dei Vigili urbani.
LE LIMITAZIONI
Terzo problema da affrontare di qui a fine anno sarà quello di rivedere la classificazione di alcune strade oggi considerate di grande viabilità e, quindi, soggette ad alcune limitazioni nella concessione di spazi per realizzare i dehors. Spiega l’assessore Lucarelli: «Per arrivare all’ok della Giunta è necessario affrontare alcune tematiche chiave. Tra queste è importante sottolineare la soluzione chiesta dall’assessore Patanè per rivedere alcuni punti del Piano generale del Traffico urbano e declassare alcune strade che attualmente fanno parte della grande viabilità, e quindi non soggette all’installazione di pedane e tavoli esterni, a viabilità ordinaria. Ho chiesto alle associazioni di fornirmi una lista dettagliata di vie che dovranno cambiare la “classificazione”, in modo tale da avere un lavoro celere e mirato perché fatto dagli addetti ai lavori».